Stop ai cellulari nelle classi durante le ore di lezioni. È questa la proposta avanzata da qualche giorno a questa parte dal ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, ribadita questa mattina nel corso dell’intervista rilasciata al programma il Confronto in onda su Rai Italia nel mondo e che verrà replicata su Rai2 il prossimo sabato alle 6:30.
Attualmente non esiste una circolare ministeriale che impedisce l’uso dello smartphone agli studenti durante le lezioni, ma ogni istituto scolastico è libero di decidere se farli usare o meno. Quindi in questo momento la decisione spetta ai singoli istituti sulla base di quanto stabilito dai rispettivi dirigenti scolastici.
Se la proposta arrivasse in Parlamento e fosse approvata rappresenterebbe una piccola rivoluzione nella scuola italiana. Il ministro ha spiegato che l’obiettivo principale è quello di garantire a studenti e docenti un tempo di studio in classe libero da distrazioni. Qualche giorno fa con decisione aveva affermato che il cellulare “Lo si può lasciare all’ingresso o comunque fuori dalla lezione” perché a scuola si va “per studiare non per chattare“.
Un concetto che molti insegnati e dirigenti scolastici condividono, ma spesso sono costretti a non poter mettere in pratica per via delle lamentele da parte di alcune famiglie degli studenti che si oppongono in maniera categorica a un eventuale divieto. Spesso i genitori si appellano al diritto dei propri figli di avere il cellulare con sé in ogni momento “per ogni eventualità”, come se questo strumento fosse in grado di salvargli la vita in caso di pericolo, mentre i professori non sarebbero in grado di farlo.
Mentre un eventuale obbligo formalizzato con una circolare ad hoc, anche in caso di lecita contrarietà alla disposizione da parte di genitori e insegnanti, permetterebbe a tutti gli istituti scolastici italiani di seguire la stessa linea e farebbe in modo che gli studenti utilizzino gli smartphone solo ed esclusivamente durante la ricreazione.