L'ipotesi sulla vertificazione verde obbligatoria per insegnanti e personale scolastico verrà analizzata nel Consiglio dei ministri previsto giovedì. Forte opposizione della Lega pronta a presentare 916 proposte di modifica.
La ripartenza in sicurezza della scuola è senza ombra di dubbio una delle priorità che sta maggiormente a cuore al premier Draghi. L’obiettivo è garantire il rientro in presenza per tutti gli sudenti, in ogni ordine di grado, compresi quelli universitari. Motivo per il quale il Governo starebbe pensando di introdurre una misura che renderebbe obbligatorio il Green pass per insegnanti e personale scolastico, nessun obbligo invece per gli studenti.
La proposta verrà analizzata nel dettaglio dai tecnici del Cts e dai ministri nel corso della cabina di regia e del Consiglio dei ministri previsti domani, che discuteranno anche altre misure da inserire all’interno del decreto che dovrebbe essere ultimato in questi giorni come ad esempio l’obbligatorietà di essere in possesso della certificazione verde anche per salire a bordo dei mezzi pubblici (autobus, treni, aerei e navi).
Mentre per quanto riguarda la questione Green pass obbligatorio nei luoghi di lavoro l’intenzione è quella di rimandare la questione al prossimo decreto: domani i ministri Orlando (Lavoro e Politiche sociali) e Speranza (Salute) siederanno al tavolo con i sindacati per rassicurarli e confrontarsi sul tema.
Da Palazzo Chigi c’è un dato rassicurante che riguarda le vaccinazioni dei docenti: i professori che hanno già ricevuto la prima dose sono pari all’82%, mentre quelli che hanno completato l’intero ciclo vaccinale sono il 79,27%. All’appello mancherebbe circa un quinto degli insegnanti sia per la prima che per la seconda dose. Nonostante l’incidenza di vaccinati sia molto alta ci sono quattro le Regioni che registrano il maggior numero di insegnanti scettici nei confronti del vaccino: Liguria, Sicilia, Sardegna e Calabria.
Per quanto riguarda gli studenti il commissario straordinario per l’emergenza, il generale Francesco Figliuolo, prevede che per settembre la maggior parte della popolazione studentesca (la fascia dai 12 ai 19 anni, composta da studenti di medie e superiori, e quella dai 20 ai 29 anni, quella degli universitari) sarà già ampiamente vaccinata. Ma non si farà alcuna pressione sui ragazzi per obbligarli ad immunizzarsi, l’idea è quella di creare una campagna comunicativa ad hoc per far riflettere ragazzi e famiglie sull’importanza del vaccino anti-Covid.
Infine si cercherà di ridurre al minimo la Dad (didattica a distanza), soluzione estrema che potrebbe essere adottata nel caso in cui un determinato territorio passi in zona arancione o rossa (solo nel caso in cui sindaci o governatori lo reputino opportuno), oppure in determinate aree nel caso in cui si sia sviluppato un pericoloso focolaio.
Come era prevedibile non tutte le forze politiche sono d’accordo sull’introduzione del Green pass obbligatorio nelle scuole e in determinate attività: sono circa gli 1.300 emendamenti tati presentati in commissione Affari sociali alla Camera al decreto che introduce dal 6 agosto l’obbligo del lasciapassare in determinate attività e, di questi, 916 proposte di modifica arrivano dallaLega, che è molto critica sul tema.
Il leader leghista Matteo Salvini avrebbe giustificato la mossa con una frase lapidaria: “Lo stesso numero di proposte di modifica presentate dal MoVimento 5 stelle sulla riforma sulla giustizia“. La sensazione è che a differenza della riforma Cartabia la Lega possa mettersi di traverso e osteggiare l’approvazione del nuovo decreto.