TORINO. Apre oggi al pubblico a Palazzo Madama la mostra innovativa e multimediale “Notre-Dame de Paris”, che porta all’attenzione del visitatore quattro sculture gotiche provenienti dalla cattedrale francese. Lo scopo è quello della riflessione sull’arte, quando dalla distruzione di alcune opere per motivi politici, si passa al restauro. L’esposizione, curata dalla conservatrice di Palazzo Madama Simonetta Castronovo, allestita nella Sala Stemmi, e frutto di una collaborazione con il Musée de Cluny – Musée national du Moyen Âge di Parigi, rimarrà allestita fino al 30 settembre 2019.
Accompagnata da un coinvolgimento audiovisivo in cui si narra anche la storia della cattedrale parigina, la mostra è legata al tema della scultura gotica francese nella prima metà del 1200, e, in particolare, al cantiere della cattedrale di Notre Dame di Parigi. A testimoniare la grandezza della scultura medievale europea, si possono ammirare la Testa d’Angelo, la Testa di Re mago, la Testa di uomo barbuto, e la Testa di figura femminile. Tra il 1793 e il 1794 le quattro sculture esposte furono rimosse dalla cattedrale di Parigi, insieme con altre che decoravano la galleria dei Re e i portali della facciata, su ordine del Comité revolutionnaire de la Section de la Cité, in quanto simbolo della feudalità, della monarchia e della religione. Nel 1793, infatti, la Francia era diventata una repubblica, retta da un Comitato di salute pubblica guidato da Robespierre.
Le sculture abbandonate per molto tempo sul sagrato della chiesa, furono quindi cedute a impresari cittadini interessati a utilizzarle come materiale da costruzione. Negli anni 1845-64 Eugène Viollet-le-Duc e Jean-Baptiste Lassus realizzarono nuove sculture per i lavori di restauro, basandosi su disegni e incisioni antiche. Molte delle opere originali di Notre Dame, comprese le quattro esposte a Palazzo Madama, sono state rinvenute nel 1977 durante lavori alle fondazioni dell’hôtel Moreau a Parigi, sede della Banque Française du commerce extérieur, che decise di donarle allo Stato francese per essere depositate al Musée de Cluny.