Muore Allelujia, un cavallo che correva all'ippodromo di Cesena. Aveva 5 anni e 116 corse alle spalle.
Crea sconcerto la morte in pista di Alleluja LZ, che partecipava all’ultima corsa di trotto delle 23,40 sabato scorso all’ippodromo di Cesena. Fonti del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali confermano che Alleluja è morto. Sappiamo che sono stati fatti i prelievi per l’esame antidoping i cui risultati dovrebbero arrivare a breve. Si sospetta un aneurisma.
Gli animalisti protestano perchè Alleluja, come molti altri cavalli, è stato messo in pista a meno di due anni. L’apparato muscolo scheletrico di un cavallo non può dirsi completamente sviluppato prima dei 4-5 anni.
Nel video della gara non c’è il momento in cui l’animale si accascia in pista ma lo si vede in un fotogramma, mentre gli speaker dichiarano che c’è un cavallo a terra e in lontananza si vedono persone accorrere. “Qualunque sia stata la causa di morte, se un cavallo di soli 5 anni ha già disputato 116 corse, la prima delle quali a 2 anni, evidentemente siamo di fronte a un sistema sballato: questo deve ammetterlo anche il più accanito degli scommettitori fuori da ogni ipocrisia. Un sistema finanziato con soldi pubblici da uno Stato che mostra di considerare ancora oggi i cavalli come oggetti inanimati”. Commenta il Presidente di IHP
All’estero in media un buon cavallo corre sette volte l’anno. l’impiego del cavallo nella corsa dipende dalle sue qualità fisiche e agonistiche. I campioni corrono una volta al mese, quelli meno eccellenti ogni due settimane, in sintesi un cavallo in forma può gareggiare 18 volte in un anno nei paesi dove si ha il rispetto di questi animali. Purtroppo in Italia la fanno da padrone le Zoomafie che rispondono a criteri di guadagno e non rispettano i ritmi di questi splendidi animali.