Era da 12 anni che la magistratura italiana non incrociava le braccia. È successo ieri per contestare la riforma della Giustizia voluta dalla ministra Cartabia. A guidare la battaglia è l’Associazione Nazionale Magistrati con un’adesione però risultata inferiore al 50%.
Secondo chi protesta la riforma Cartabia mina l’autonomia e l’indipendenza della magistratura. Sotto accusa sono il criterio di valutazione dei magistrati e il metodo elettorale che secondo il sindacato dei giudici finirebbe per aumentare il potere delle correnti. I rilievi sono stati sintetizzati dal Presidente ANM Giuseppe Santalucia che ieri ha parlato un’assemblea convocata al Palazzo di Giustizia di Milano.