Arianna Errigo, nel corso di un intervista esclusiva concessa ai microfoni di Sky Sport24, insieme al suo avvocato Cesare Di Cintio, ha voluto raccontare i motivi per i quali ha voluto ricorrere al Tas di Losanna.
La schermitrice monzese ha avviato la procedura d’urgenza al Tribunale arbitrale internazionale dello sport per chiedere di poter competere alle Olimpiadi di Tokyo nella doppia arma: fioretto e sciabola. “Non ho mai chiesto qualcosa in più, mai. Ma non voglio nemmeno che mi sia dato qualcosa in meno, non è giusto.” Queste le parole con le quali Arianna ha esordito nell’intervista. In seguito ha proseguito affermando che: “Il fioretto è la mia vita, è tutto, ci ho costruito tutta la mia carriera. La sciabola mi dà quella freschezza, quell’entusiasmo, quella novità che in questo momento mi serviva. Fioretto e sciabola sono l’opposto, forse fioretto e spada si assomigliano ma quando tiro di fioretto, mi sento molto sciabolatrice. Nessuno lo ha mai fatto, è difficile e qualora ci riuscissi sarebbe un’impresa“.
Inoltre la campionessa azzurra fa presente come questa oltre che una battaglia personale sia una vera e propria impresa sportiva in quanto sarebbe la prima volta che una donna potrebbe gareggiare alle olimpiadi in due discipline diverse. Non sarebbe dello stesso avviso il CT Andrea Cipressa, che pur considerandola tra le atlete di punta della Nazionale di fioretto, pensa che la sciabola possa indebolire la Errigo fiorettista, mentre la stessa atleta è della convinzione che “nessuno può dire effettivamente che sia così, potrebbe anche essere il contrario, potrebbe darmi qualcosa in più“.
Ha voluto esprimere la propria opinione anche l’avvocato Cesare Di Cintio, al quale si è rivolta la Errigo e che ha presentato il ricorso al Tas: “È stata una scelta obbligata, per quanto sofferta e a molto discussa con la mia assistita. Il “casus belli” è rappresentato dal fatto che Arianna era stata convocata per le qualificazioni olimpiche e successivamente la convocazione è stata annullata attraverso una comunicazione orale avvenuta per telefono. – il legale ha poi proseguito affermando – Si tratta di una decisione non prettamente tecnica, ma di carattere politico-federale. Arianna è stata discriminata rispetto a qualsiasi altro atleta. In più stiamo parlando della vicecampionessa mondiale di fioretto e della 4ª schermitrice italiana nella sciabola. a questo punto dobbiamo capire se la politica sportiva possa restituire quello che Arianna ha conquistato meritatamente in pedana“.
La Errigo ha concluso l’intervista augurandosi di non aver buttato al vento tre anni di duro lavoro per prepararsi nella sciabola e contemporaneamente nel fioretto.
Norbert Ciuccariello