Dopo il patriarca San Benedetto, l’abbazia di Montecassino ha avuto quattro abati che gli sono succeduti e che sono stati elevati alla dignità di santi. Nell’ordine sono stati: Costantino, Simplicio, Vitale e Bonito. Di Costantino, così come di Simplicio che è venuto dopo di lui, poco di sa, perché non ci è giunta alcuna documentazione. L’unica cosa che possiamo asserire è che Simplicio nei secoli successivi alla morte viene menzionato insieme a Costantino, sia per il culto tributato ad entrambi il 29 marzo dai benedettini di Montecassino, sia perché le loro reliquie sono depositate insieme: esse sono state rinvenute nell’area del presbiterio della basilica cassinese verso il 1625 e trasportate nella vecchia cappella di San Bertario. Poi, nel 1710 sempre insieme sono state traslate nella cappella di San Gregorio Magno.
Durante il disastroso bombardamento del 1944 le reliquie sono uscite indenni e nuovamente sistemate nella ricostruita cappella sotto l’altare, che come tutta la chiesa fu consacrato nella solenne dedicazione fatta da Paolo VI il 24 ottobre 1964.
Simplicio viene ricordato nella Vita Mauri del sec. IX come uno dei monaci che Benedetto dà come compagni a San Mauro nel suo viaggio in Francia; Lo storico Pietro Diacono afferma che diede a leggere a tutti i monaci la Regola del grande fondatore San Benedetto, scrivendo su ciò alcuni versi pervenuti fino a noi con interpretazioni diverse. Simplicio è stato raffigurato in un quadro di De Mura posto nella cappella sopra citata, proprio nell’atto di presentare la Regola agli Ordini monastici e cavallereschi.