Sant’Apollonia Vergine mori sul rogo piuttosto che rinnegare la fede in Cristo. E’ la protettrice dei dentisti e dei loro pazienti.
Il 9 febbraio la chiesa cattolica venera santa Appollonia. Nacque tra la fine del II secolo e l’inizio del III. Della sua lunga vita non si hanno notizie certe ed approfondite; si sa però che si votò completamente alla fede cristiana e che per essa rinunciò a sposarsi e ad avere una propria famiglia.
Di lei parla lo storico Eusebio di Cesarea, che nella sua “Historia Ecclesiastica” scritta nel terzo secolo, descrive il suo martirio, trascrivendo un passo della lettera del vescovo San Dionigi di Alessandria a Fabio di Antiochia, in cui si narrano alcuni episodi dei quali era stato testimone. Si legge che nell’ultimo anno dell’impero di Filippo l’Arabo (243-249), nonostante fosse stata concessa una tregua nelle persecuzioni cristiane, ad Alessandria d’Egitto scoppiò una sommossa popolare contro i cristiani, aizzata da un indovino alessandrino. Molti seguaci di Cristo furono flagellati e lapidati, al massacro non sfuggirono nemmeno i più deboli; i pagani entrarono nelle loro case saccheggiando ogni cosa e devastando le abitazioni.
In questa circostanza fu presa anche la vergine anziana Apollonia, che subì indicibili torture che le devastarono le mascelle e facendole uscire i denti. Per costringerla a pronunciare bestemmie contro Dio la minacciarono di gettarla viva nel fuoco. Apollonia si divincolò e si lanciò lei stessa nel fuoco, facendo una fine orribile.
Il sacrificio di Apollonia suscitò fra i cristiani, e forse anche tra i pagani, di allora, una grande ammirazione e nei secoli successivi fu oggetto di considerazione dottrinale.
Sul fatto che se sia lecito darsi volontariamente la morte per non rinnegare la fede, anche Sant’Agostino nella sua “De civitate Dei”, si pone delle domande, tra cui questa: “Non è meglio compiere un’azione vergognosa, da cui è possibile liberarci col pentimento, più che un misfatto che non lascia spazio ad un pentimento che salvi?”.
Ma il suicidio volontario di alcune sante donne, che in “tempo di persecuzione si gettarono in un fiume per sfuggire chi insidiava la loro castità”, lo lasciava perplesso, a meno che se non fosse stato Dio stesso ad ispirare il gesto. In tal caso non sarebbe stato un errore ma un’obbedienza. In definitiva Sant’Agostino non assume una precisa posizione sull’argomento.
Comunque sin dal primo Medioevo il culto per Sant’Apollonia si diffuse prima in Oriente e poi in Occidente, tanto in varie città europee sorsero chiese a lei dedicate, a Roma ne fu edificata una, poi scomparsa, presso Santa Maria in Trastevere.
Santa Apollonia, in considerazione delle sofferenze patite è invocata per tutti i malanni e dolori dei denti; il suo attributo nell’iconografia è una tenaglia che tiene stretto un dente.
E’ invocata dai dentisti e dai loro pazienti come loro protettrice.