Santa Paola, di nobilissima famiglia senatoriale, rinunciò alle agiatezze e distribuite le sue sostanze ai poveri, insieme alla figlia, si ritirò nel monastero che aveva costruito a Betlemme.
Il 26 gennaio la Chiesa cattolica venera Santa Paola, discendente di una nobile e ricchissima famiglia dell’alta aristocrazia romana, nata nel 357 durante il dominio dell’imperatore Costantino II. A soli quindici anni so sposò con il nobile Tossozio e dal matrimonio nacquero quattro femmine (Blesilla, Paolina, Eustochia e Ruffina) e il maschio Tossozio. Fu un matrimonio breve, perchè il suo amato marito mori giovanissimo. A soli a 32 anni Paola era già vedova.
Iniziò ad alternare il suo impegno tra l’educazione dei figli e l’attività religiosa e caritatevole. Nella sua dimora si tengono incontri e riunioni di preghiera. Poco a poco le assemblee assumono connotati monastico, soprattutto con l’arrivo, nel 382, del dalmata Girolamo. A Roma diventa collaboratore del Papa Damaso e nel clero e nell’aristocrazia romani si procura amici e nemici ugualmente accesi. E’ molto vicino a Paola, che nel 384 è colpita da un grave lutto per la morte di Blesilla, la sua figlia maggiore. Nel dicembre dello stesso anno muore il Papa Damaso; a quel punto Girolamo riparte verso la Terra Santa per dedicarsi ad una grande opera: dare alla Chiesa le Sacre Scritture in una corretta e completa versione in lingua latina.
Lo raggiunge presto anche Paola, accompagnata dalla figlia Eustochia. Dopo un periodo in Egitto, si stabilì in Palestina, a Betlemme, dove rimase per sempre. Destinò le sue ricchezze per creare una casa per i pellegrini, e due monasteri, uno maschile e uno femminile. Nel primo lavorò Girolamo fino alla morte avvenuta nel 420.
Paola si stabilì in quello femminile, nel quale creò una comunità. Fra queste mura «Paola era in grado di volare più in alto di tutte per le sue eccezionali doti», come diceva di lei Palladio nella sua famosa “Storia lausiaca”.
Paola morì a 59 anni nel monastero di Betlemme, affidando la cinquantina di monache alla figlia Eustochia.
Rimarrà per sempre sepolta «In Betlemme di Giuda», come dice di lei il Martirologio romano, dove «con la beata vergine Eustochia sua figlia si rifugiò al presepe del Signore».