Sant’ Agnese abbracciò la fede cristiana sin da fanciulla e diede a Roma la suprema testimonianza di fede consacrando con il martirio la fama della sua verginità.
Il 21 gennaio la Chiesa celebra Sant’Agnese, tra le sante più venerate in Italia. Agnese era di famiglia romana, forse patrizia, e cristiana. La professione della fede cristiana era osteggiata e non era consentita, ma lei fu incurante delle conseguenze e si consacrò giovanissima a Dio, a differenza di molti cristiani, i quali, sotto Diocleziano, abbandonarono la fede per paura.
Il figlio del prefetto di Roma, invaghitosi di lei e respinto, la denunciò alle autorità e la fece patire una terribile umiliazione, esponendola nuda nel circo Agonale, un luogo per pubbliche prostitute, oggi cripta di Sant’Agnese in piazza Navona. In seguito fu gettata nel fuoco, ma sorprendentemente le fiamme si divisero senza lambirla. Fu infine trafitta con un colpo di spada alla gola, così come si uccidevano gli agnelli. Anche per questo nell’arte è raffigurata spesso con un agnello, simbolo del candore e del sacrificio. Il martirio è stato collocato da alcuni fra 249 e 251 durante la persecuzione decretata dall’imperatore Decio, altri lo pongono nel 304, durante l’ultima grande persecuzione, voluta da Diocleziano. Dopo la sua morte, il corpo fu sepolto nelle catacombe lungo la via Nomentana, oggi oconosciute con il suo nome. Qui la principessa Costantina, figlia di Costantino, fece edificare una collegiata col proprio mausoleo. Papa Onorio I, nel VII secolo, fece erigere poi una grandiosa basilica a doppio ordine di colonne; l’edificio fu più volte abbellito fra Cinquecento e Settecento e rinnovata da Pio IX a metà Ottocento.
Il culto di sant’Agnese è già presente a Roma nella prima metà del IV secolo, incentrato sulla giovane età della martire e sull’esempio della sua fortezza. Nel IX secolo il corpo di sant’Agnese, venerato in un’arca nella cripta della basilica sulla Nomentana, fu privato della testa, trasportata nel Sancta Sanctorum del Palazzo del Laterano. Dopo varie traversie, Il 21 gennaio 1621 il corpo della santa fu riposto in una cassa d’argento, sotto l’altare maggiore della basilica di via Nomentana. Il culto di Agnese fu molto diffuso già dall’alto Medioevo, attestato dalla presenza di chiese a lei dedicate e dalla rappresentazione della sua figura nelle teorie dei martiri e dei santi. Agnese fu celebrata, nei secoli, con cicli di affreschi e molte volte il suo martirio fu oggetto di sacre rappresentazioni. Secondo un’antica usanza, nella basilica della Nomentana, ogni anno il 21 gennaio, vengono benedetti due agnelli allevati da religiose. Con la loro lana le benedettine di Santa Cecilia tessono i sacri palli, bianche stole dei patriarchi e dei metropoliti cattolici, che vengono benedetti dal Papa la sera del 28 giugno sulla tomba di san Pietro.
Agnese patrona delle giovani, è protettrice della castità, dei giardinieri, degli ortolani. Inoltre è patrona dell’Ordine dei Trinitari; è anche patrona della casata dei Visconti, signori di Milano.