Il 28 gennaio la chiesa cattolica venera la figura di San Tommaso d’Aquino. Non esiste paese cattolico dove non si conosca questo grande santo, famoso per le ricerche teologiche. Dottore della Chiesa, grande mistico, San Tommaso, figlio dei conti d’Aquino, nacque a Roccasecca nel 1225. Aveva un destino segnato, in bilico tra diventare politico o cardinale.
Per volere della famiglia fece gli studi universitari a Napoli, dove conobbe sia gli scritti di Aristotele, che i frati predicatori dell’ordine domenicano, rimanendo folgorato dal loro stile di vita. Così nel 1244 entrò a far parte dell’ordine domenicano e fu inviato a continuare gli studi a Parigi. La sua famiglia non condivise la scelta di entrare a far parte di un ordine mendicante; anzi si oppose al punto da farlo rinchiudere nel castello di Roccasecca per un anno.
Riuscì ad imporre le sue scelte e poté ritornare in convento a Napoli. Tommaso dopo poco partì per Colonia dove divenne allievo di Sant’Alberto Magno. Nel 1256 fu ordinato sacerdote ed iniziò la carriera accademica nell’Università di Parigi divenendo professore. Nel triennio in cui ebbe la cattedra scrisse varie opere e iniziò anche la sua famosa Summa Contra Gentiles.
Dopo il ritorno a Napoli fu trasferito prima ad Anagni e poi ad Orvieto, dove ricevette vari incarichi da Papa Urbano IV, tra i quali comporre la liturgia della festa del Corpus Domini, per la quale compose il celebre inno Pange Lingua. In questo periodo d’intensa attività riuscì a portare a termine la Summa Contra Gentiles e iniziare a scrivere la prima parte della Summa Theologiae, che scrisse per aiutare i frati nello studio della teologia.
Ebbe quindi un secondo magistero a Parigi, al termine del quale tornò a Napoli e ricevette l’incarico di reggente degli studi nello “studium generale” dei domenicani. In questo periodo iniziò la terza parte della Summa Theologiae che portò a buon punto, senza però riuscire a concludere per un episodio che si verificò mentre era in adorazione della croce e che lo colpì profondamente e gli procurò turbamento.
Nel 1274, nonostante le sue cagionevoli condizione di salute, partì per il Concilio di Lione su invito di Papa Gregorio IX. Giunto a Terracina Tommaso si dovette fermare e, giacché la sua condizione non migliorava, fu trasferito nell’abbazia di Fossanova, nella quale morì il 7 marzo.
San Tommaso fu canonizzato nel 1323 da Papa Giovanni XXII,nonostante non avesse compiuto significativi miracoli; a chi sollevava questo fatto, il Pontefice replicò «Quante proposizioni teologiche scrisse, tanti miracoli fece».
Nel 1567 san Tommaso d’Aquino fu proclamato Dottore della Chiesa e il 4 agosto 1880, patrono delle scuole e università cattoliche. La sua festa liturgica, dopo essere stata per secoli il 7 marzo, è poi stata spostata al 28 gennaio, data della traslazione del 1369.
Le sue reliquie sono venerate in vari luoghi, a seguito dei trasferimenti parziali dei suoi resti, inizialmente sepolti nella chiesa dell’abbazia di Fossanova, presso l’altare maggiore.
Alessio Yandusheff Rumiantseff