San Giovanni da Triora è stato frate in Liguria e martirizzato in Cina, dove svolse un intenso apostolato
Il 7 febbraio la chiesa cattolica venera San Giovanni da Triora. Nacque in Liguria nel XVIII secolo, regione dove è molto venerato. Di famiglia agiata, frequentò le scuole dei Padri Barnabiti ad Imperia, dove fu attratto dalla vita religiosa. Vinte le resistenze dei genitori, nel 1777 andò a Roma dai francescani, dove lo accolse Luigi da Porto Maurizio, altro religioso ligure di Ponente.
Indossò il saio a Roma e cambiò il suo nome da Francesco Maria, in quello di fra Giovanni. Dopo l’ordinazione passò da un convento all’altro come insegnante. Nel 1799 si imbarcò per la Cina.Quel lontano paese era il sogno di tanti missionari dell’epoca.
Per Fra Giovanni la vita nel territorio cinese fu molto difficile, per ragioni soprattutto politiche. Il cristianesimo era avversato soprattutto come espressione del detestato e temuto Occidente. Agì nella regione centrale dello Hu-nan, dedicandosi in particolare al recupero e all’incoraggiamento, di chi aveva accolto la fede cristiana e se ne era allontanato per paura.
Il suo impegno portò buoni risultati, tanto da riuscire a creare comunità cristiane nuove.
L’attività di Fra Giovanni fu considerata sovversiva e il 26 luglio 1815 fu incarcerato con un gruppo di cristiani cinesi. Questi finiranno schiavi e deportati, per il monaco, in quanto straniero, l’accusa fu gravissima e si concluse con la pena di morte. Fu posto su una croce e strangolato, dopo essere riuscito nell’estremo atto di fare il segno della croce.
Dopo un mese, il corpo di fra Giovanni venne recuperato, portato a Macao, per poi fare rientro in Italia, dove è ospitato nella basilica di Santa Maria in Aracoeli di Roma.
Il Papa San Giovanni Paolo II lo ha canonizzato nel 2000.