Il 23 dicembre si celebra San Giovanni Canzio. Brillante teologo ed appassionato professore universitario, precettore dei Principi della Casa Reale ed umile aiutante inosservato delle famiglie povere, San Giovanni da Canzio ha meritato la stima di semplici concittadini, di professori delle cattedre importanti e di Re e Pontefici romani. A lui era molto devoto Karol Wojtyla, o San Giovanni Paolo II. Durante la sua visita a Cracovia il 9 giugno 1979 il Papa ha ricordato il “professore santo” di quell’università: “All’Ateneo da me tanto amato auguro la benedizione della Santissima Trinità e la perpetua protezione di Maria, Sede della Sapienza, come anche il patrocinio fedele di san Giovanni da Canzio, suo professore più di 500 anni fa».
Il giovane Giovanni da Canzio (Kety in polacco, cittadina a sud-ovest di Cracovia) intraprende gli studi con risultati brillanti. A 27 anni è già docente di filosofia. Poi intraprende gli studi di teologia, e a 34 anni viene ordinato sacerdote, ma continua a insegnare per alcuni anni, perché questa è la sua vera passione. Più tardi viene inserito nel clero della collegiata di San Floriano in Cracovia, Dopo una breve esperienza parrocchiale in provincia, torna nuovamente a Cracovia. Dove esercita il servizio pastorale presso la Corte Reale Polacca. In qualità di precettore dei Principi della Casa Reale, talvolta non poteva esimersi dal partecipare a qualche festa mondana, rivelando notevoli doti di intrattenitore.
Lo spirito di questo santo non gli permise però di limitarsi al servizio pastorale presso la corte reale e appena poteva girava pere le strade per incontrare i poveri, che lo chiamavano “Giovanni il Professore”. Ne sfama tanti, utilizzando tutta la sua paga di insegnante. Effettuò un lungo viaggio in Terra Santa, compiuto a piedi fin dov’era possibile. Poi andò pellegrino a Roma per quattro volte, viaggiando sempre a piedi.
Per questo San Giovanni viene definito umile camminatore e compagno di viandanti e di poveri lungo le antiche “vie” che conducono in Italia.
E tutto ciò spinse la gente di Cracovia a “gridarlo santo” dopo la sua morte nel 1473. Nel 1600, Papa Clemente VIII lo proclamò venerabile, e il suo corpo venne trasferito nella chiesa di Sant’Anna a Cracovia. Nel 1767, Papa Clemente XIII lo iscrive tra i santi. Al ricordo di San Giovanni è consacrata una cappella nella chiesa di San Floriano, dove a metà del XX secolo per una “coincidenza”, o meglio, per la Divina Provvidenza, iniziava il suo servizio di vicario parrocchiale il giovane sacerdote Karol Wojtyla.
Don Alessio Yandusheff-Rumiantseff