Il 4 febbraio la Chiesa cattolica venera la figura di San Gilberto di Limerick. Non ci sono notizie precise sui primi anni della sua vita, prima della sua ordinazione religiosa.
Passò parte della propria vita fuori dai confini d’Irlanda: infatti visse a Rouen tra il 1103 e il 1106, durante l’esilio di Anselmo d’Aosta, arcivescovo di Canterbury. Poco dopo Gilberto fu eletto vescovo di Limerick come si evince da una corrispondenza con Anselmo (1107) accompagnata dall’invio di un “povero piccolo dono” di venticinque pietre preziose di vario tipo.
Anselmo gli suggerì di adoperarsi per l’introduzione degli usi romani nella vita ecclesiastica irlandese. Era un aspetto urgente e importante in quanto la Chiesa in Irlanda, in quel tempo, soffriva per una forte laicizzazione che, nell’isola, aveva condotto al decadimento delle chiese monastiche che venivano trasformate in istituzioni secolari. Il matrimonio degli ecclesiastici, chierici e monaci, e l’attrattiva delle proprietà della Chiesa erano diventate un autentico e diffuso problema.
Quando Gilberto divenne vescovo di Limerick il movimento di riforma gregoriana aveva compiuto qualche progresso nell’isola e si era tenuto un sinodo di riforma a Cashel nel 1101. Su indicazione di Anselmo, Gilberto divenne un punto di riferimento per il clero irlandese, con studi e scritti per una diversa interpretazione della vita sacerdotale in diverse sue espressioni.
Nel 1110, anno in cui compose un importante trattato, il vescovo di Limerick fu nominato legato papale e in questa veste presiedette il sinodo nazionale di Rath Breasail, nel quale introdusse il sistema continentale di governo della Chiesa. Così l’intera Irlanda fu divisa in due province ecclesiastiche: Leath-Mhogha e Leath Chuinn; furono istituite ventisei diocesi di cui vennero delimitati i confini e le chiese, che non dipesero più dagli abati dei monasteri, ma furono completamente affidate ai vescovi diocesani.
Negli ultimi anni della sua vita il vescovo Gilberto compì alcuni viaggi fuori d’Irlanda per studiare, conoscere e illustrare la riforma da lui realizzata per moralizzare e ricondurre sulla retta via il clero irlandese. Morí nel 1143, tre anni dopo aver rinunciato alla sua sede vescovile.
Alessio Yandusheff Rumyantseff