“Il giudizio su Putin prima e dopo la guerra è cambiato da parte di tutti. Prima tutti facevano accordi commerciali, da Letta a Renzi a Prodi a Berlusconi. È chiaro che se nel 2022 scatena una guerra, passa dalla parte del torto“. Questo, in sintesi, il pensiero espresso a meno a una manciata di giorni dalle elezioni dal leader della Lega Matteo Salvini, ospite questa mattina ‘Radio Anch’io‘.
Concetto che aveva avuto già modo di approfondire precedentemente ai microfoni di Bloomberg, intervista durante la quale aveva sottolineato come quando un leader come Putin “inizia a invadere, bombardare, inviare carri armati in un altro Paese, beh, tutto cambia“. Cambiamento inteso come giudizio su una persona della quale, in passato, non aveva mai nascosto di provare delle simpatie.
Sollecitato sul tema delle sanzioni, Salvini aggiunge: “Le abbiamo sempre votate“. Ma ora, sottolinea, “siamo al settimo mese di guerra, io ho solo fatto la domanda: le sanzioni stanno mettendo in ginocchio la Russia? Vedete le bollette? Non vorrei che a pagare le sanzioni fossero i lavoratori italiani“.
Il numero uno del Carroccio poi ricorda come oltre alla Russia, sia da tenere d’occhio la Cina in quanto la considera il nostro principale competitor: “Dobbiamo temerla perché non è una democrazia ed è pronta ad invadere il mercato europeo con i propri prodotti e merci“.
Infine una promessa nel caso in cui venisse eletto: “Il primo intervento da fare è quello sulle pensioni, altrimenti il primo gennaio torna in vigore la legge Fornero, e la riforma sul lavoro. Questo riguarda milioni di italiani“, quindi “opportunità di scegliere la meritata pensione per chi lavora da una vita e opportunità di cominciare a lavorare per un esercito di giovani che altrimenti campano di precarietà“.