Il viaggio non è ancora sicuro, ma le polemiche, quelle sì. Il giorno dopo l’annuncio di Matteo Salvini, “Sto preparando una visita a Mosca“, il leader leghista risponde alle polemiche, soprattutto del Partito democratico, e al fastidio del governo.
Il segretario del Partito democratico Enrico Letta commenta negativamente la notizia. Parla di “iniziativa strampalata” e ironizza: “Salvini a Mosca? Naturale. Va dove gli batte il cuore“. Dal Nazareno l’attacco più duro arriva dal deputato Andrea Romano. “Se Salvini andrà a Mosca non sarà l’ennesima buffonata di un ex leader in caduta libera. Sarà un colpo a tutta l’Italia, alla nostra credibilità internazionale“.
Questa mattina Salvini è tornato sull’argomento parlando a Radio Rai. “Sono in Italia. Non ho certezze che ci andrò, ci stiamo lavorando. E si va se serve, certezze non ce ne sono“. E tiene a ribadire: “Non è un viaggio di piacere: si va se serve. Non vado a nome del governo, do il mio mattoncino“. Quindi la replica a Letta: “Parlare con i governi è una iniziativa strampalata?“.
Nessun commento ufficiale dal governo, che lascia trasparire un certo fastidio. Il timore è che l’iniziativa del leader leghista possa vanificare il lavoro diplomatico che il presidente del consiglio sta conducendo. Draghi negli ultimi due giorni ha sentito sia Putin che Zelensky. Soprattutto una iniziativa nata senza consultare nessuno. Tanto che, ieri in serata, la Lega si è affrettata a precisare che Salvini informerà Draghi qualora il volo verso il Cremlino dovesse concretizzarsi.
I precedenti d’altronde non sono incoraggianti. A inizio guerra, Salvini prima annunciò una marcia per la pace in Ucraina, poi si recò in Polonia al confine, dove venne accolto da un sindaco che gli rinfacciò la maglietta con la faccia di Putin.