PONTIDA. Salvini show a Pontida, tra bagni di folla, cori da stadio e entusiasmo alle stelle, in un clima lontanissimo dalle delusioni ‘romane’. Alla tradizionale kermesse leghista, il segretario federale incassa l’abbraccio del suo popolo e rilancia la sfida al governo ‘giallorosso’ sul fronte della legge elettorale annunciando un referendum contro il ritorno del proporzionale.
Ipotesi che non dispiace per nulla a Forza Italia (anche se si registrano distinguo da parte di alcuni esponenti azzurri), segno evidente di una sintonia ritrovata nel centrodestra dopo l’incontro tra lo stesso Salvini e Silvio Berlusconi. “Questo governo e la maggioranza dei perdenti che lo sostiene non ha alcuna legittimità per varare una misura che incide nel tessuto vitale della democrazia: è giusto che se non esiste in Parlamento uno schieramento ampio e trasversale siano gli italiani a decidere”. Contro quello che la Lega definisce l’inciucio Pd-M5s, Salvini morde il freno: “Se cinque regioni lo approvano entro settembre si va al referendum in primavera”. Ma torniamo ai militanti, tra loro tante scritte, inneggianti al loro ‘Capitano’ e soprattutto contro il leader degli ex alleati. Su uno striscione fatto in casa, appeso tra due tende, parafrasando un celebre hashtag lanciato da Renzi , si legge «Di Maio stai sereno». Ma nel mirino dei leghisti finisce anche Sergio Mattarella: «Questo Presidente della Repubblica mi fa schifo! Mi fa schifo chi non tiene in conto del 34% dei cittadini», si sfoga il deputato leghista Vito Comencini, intervenendo all’assemblea della Lega Giovani.
Ed è proprio ai giovani che Salvini, ribadisce la convinzione che il governo cadrà presto: «Care Ong – attacca l’ex ministro – ora che i porti sono aperti, vi dico godetevela finché potete perché noi al governo ci torniamo tra poco e torneremo a difendere i confini, come un Paese normale». Quindi saluta le tantissime bandiere presenti, non solo quelle classiche della Lega Lombarda e Liga Veneta. «A tutti voi posso dire che se rimaniamo uniti gli facciamo un mazzo così. La mia prima Pontida – racconta – è stata 27 anni fa. La sicurezza che non morirà mai siete voi. E se qualche giornalista pensava che, avendo perso i ministeri, avrebbe trovato vuoto e tristezza sappia che qui c’è la Pontida più grande e di sempre»