In Italia esistono numerosi borghi fantasma lasciati a loro stessi, territori spopolati, e paesi in cui il 72% degli oltre 8mila comuni nazionali conta meno di 5mila abitanti. Si tratta di luoghi a rischio, o abbandonati, che si trovano in particolare al Sud. “RuDeRi” è l’associazione senza fini di lucro nata in Campania con lo scopo di proporre iniziative di rural design. La “Rural design per la rigenerazione dei territori” ha sede a Benevento, ed è formata da architetti, sociologi, e periti agrari. «L’obiettivo che ci siamo posti è ridare vita e valore ad aree a forte spopolamento, mancanti di servizi. Oggi ci sono nuove opportunità anche in termini di green economy che vanno colte in un’ottica sistemica», spiega il presidente Mario Festa, specializzato in architettura sostenibile anche di edifici a basso consumo energetico.
Tra le attività dell’associazione, nell’alto Casertano qualche anno fa diversi artisti avevano tenuto laboratori per coinvolgere le persone del luogo. «Un esempio era stato il Milion Donkey Hotel – ricorda Festa –, un progetto di ospitalità diffusa e temporanea a Prato Sannita, un borgo di millecinquecento abitanti. Costato poche migliaia di euro, il progetto ha rigenerato un intero paese, attraendo turisti, e vincendo nel 2010 il Contractworld Award, riconoscimento per l’Albergo più bello al mondo». Altra iniziativa è la “Rural Design Week“, un evento simile alla “Milano Design Week”, ma che si svolge in un borgo di meno di 2mila abitanti nel Casertano, San Potito Sannitico, nel parco regionale del Matese. Una mappa online di questo paesaggio è stata creata al fine d’intraprendere percorsi di rigenerazione in territori caratterizzati abbandonati, o in condizioni di degrado.
Riguardo l’edilizia green, invece, si sta lavorando a progetti di ricerca sugli scarti agricoli con la Facoltà di Agraria e la Facoltà di Ingegneria dell’Università Federico II e la Facoltà di Farmacia di Salerno, mentre, tra le iniziative a livello di sostenibilità ambientale da poco avviate, una riguarda gli allevamenti di bufala mediterranea, tra le principali risorse economiche della provincia di Salerno, che conta più di 500 aziende e circa 80mila capi allevati. Il progetto “Riduzione delle emissioni di Ammoniaca e Gestione delle Risorse Idriche nella piana del Sele” è stato presentato quest’anno per sensibilizzare gli allevatori del posto sul problema delle emissioni di ammoniaca, sull’ottimizzazione delle risorse idriche, e sulla protezione del suolo agricolo.