La notizia è stata diffusa dall'associazione "Nessuno tocchi Ippocrate", da tempo in prima linea per denunciare le vessazioni contro il personale medico e sanitario.
Entra in un autoparco della Croce Rossa e con la forza sequestra un’autoambulanza per prestare soccorso ad una congiunta. L’ennesima aggressione nei confronti del personale sanitario è avvenuta a Napoli, nel quartiere San Giovanni a Teduccio, dove un uomo ha fatto irruzione all’interno di un’autoparco del 118 e hanno costretto i dipendenti a farsi consegnare il mezzo.
La notizia è stata diffusa dall’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate“, da tempo in prima linea per denunciare le vessazioni contro il personale medico e sanitario. Secondo le prime ricostruzioni l’uomo si sarebbe presentato all’interno della sede della Croce Rossa per sollecitare una richiesta di intervento in via Marina per una crisi epilettica di una parente. Alla richiesta il capoturno ha replicato che non era possibile velocizzare l’intervento in quanto non era presente alcun membro del personale sanitario ma solo i mezzi.
Secondo il racconto di Paolo Monorchio, presidente della Croce Rossa di Napoli presente sul luogo del misfatto, l’uomo, dopo essersi introdotto furtivamente negli uffici, ha inveito contro il personale, con minacce e percosse, costringendo un dipendente a consegnargli le chiavi di un’ambulanza optando per il soccorso “fai da te”.
Una volta giunto sul luogo del malore, guidando a folle velocità, ha scoperto che c’erano già altri due mezzi di soccorso sul posto, inviati dalla centrale operativa. Constatando che a nulla era servito il folle gesto, il ladro ha poi abbandonato il mezzo nei pressi della strada storica di Napoli che collega il porto al centro cittadino.
Nel primo pomeriggio odierno il responsabile del raid all’autoparco della Croce Rossa Italiane è stato identificato dalle forze dell’ordine grazie alle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza e arrestato.
“C’è sempre un fondo più profondo da toccare ,ed oggi lo abbiamo fatto, siamo stanchi, siamo esausti, siamo impauriti! – ha dichiarato Manuel Ruggiero, presidente dell’associazione “Nessuno Tocchi Caino”, che poi ha aggiunto – C’è ancora un forte ritardo nella installazione delle telecamere che potrebbero prevenire questi eventi! Chiediamo tutela al governo centrale e alla regione!”