Un poliziotto e un finanziere sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Bologna per aver deliberatamente causato ritardi e disservizi all’interno dell’hub vaccinale di Casalecchio di Reno, nel Bolognese, nel quale si erano recati per ricevere il vaccino anti-Covid. Lo ha annunciato in una nota ufficiale il procuratore Giuseppe Amato, per i due l’accusa è di interruzione di pubblico servizio.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori il vicequestore Giuseppe Accrogianò, nei primi giorni di gennaio, si era presentato al centro vaccinale accompagnato da un avvocato e aveva posto al medico dell’accettazione una serie di domande sui possibili effetti collaterali causati dal vaccino. Per cercare di risolvere la situazione era intervenuta anche la dirigente di tutti gli hub vaccinali della provincia, ma senza alcun sostanziale risultato. Non soddisfatto delle risposte ricevute il vice capo delle Volanti ha contattato il 112 per “cristallizzare la scena“, accusando il personale medico presente di essere incompetente.
La stessa identica scena si era verificata qualche giorno prima, quando un sottoufficiale delle Fiamme Gialle si era presentato nell’hub della Fiera mettendo in atto la stessa condotta del poliziotto senza però essere accompagnato dal proprio legale.
Il Resto del Carlino ha inoltre raccontato, tramite la testimonianza di una dirigente sanitaria Ausl, di un altro esponente delle forze dell’ordine che si era presentato in un hub, insieme al proprio avvocato e ad un plico di carte. Oltre a sottoporre i medici ad una serie di domande tendenziose, l’uomo voleva a tutti i costi che il medico vaccinatore scrivesse nell’autocertificazione che il siero non avrebbe avuto comportato complicazioni nei prossimi 10 anni.
È stato possibile ricostruire con attendibilità tutta la vicenda grazie anche alla dettagliata relazione presentata dal direttore generale dell’Ausl, Paolo Bordon, che dopo l’accaduto aveva manifestato l’intento di presentare denuncia. Entrambi i rappresentanti delle forze dell’ordine sono stati sospesi dal servizio per non aver ottemperato all’obbligo vaccinale, così come sancito dalle misure approvate dal Governo.