• 23 Dicembre 2024
  • LAVORO

Ristoratori: “Vogliamo una norma per poter chiedere il documento”

Il Green pass si sta rivelando una misura vincente nella lotta al virus, tuttavia si apre il problema per i ristoratori che non possono chiedere a chi lo esibisce, il documento di identità

Sono stati 20 milioni i Green pass scaricati negli ultimi tre giorni a fronte delle  71.703.880 dosi di vaccino somministrate e dei 34.453.812 (il 63,79%) cittadini al di sopra dei 12 anni che hanno ricevuto due dosi. Questi i dati incoraggianti tuttavia si presenta un problema : i titolari locali non possono chiedere documenti. Situazione confermata anche dalla ministra Luciana Lamorgese che ha ventilato l’ipotesi di controlli nei locali con la polizia amministrativa ribadendo che i titolari “non potranno chiedere la carta d’identità ai clienti”.

Si possono esibire Green pass di altre persone

Chiaro che questa disposizione favorisce l’esibizione nei locali di Green Pass presi a prestito da amici e parenti e i ristoratori mettono le mani avanti chiedendo una norma. Il direttore generale di Confcommercio, Roberto Calugi dichiara “E’ bene che si faccia chiarezza: se una persona esibisce un Green pass di un’altra persona e viene scoperto nei controlli a campione della polizia, un barista non può esserne responsabile e rischiare a sua volta una sanzione. Perciò bisogna intervenire sul quadro sanzionatorio: si modifichi la norma o almeno si diffonda una circolare ministeriale“.

In arrivo la circolare ministeriale

Per fare chiarezza e sgombrare il campo da equivoci il Viminale diffonderà presto una circolare per definire la procedura precisa e comunicare chi potrà chiedere un documento di identità al cittadino. Pare che questa facoltà sarà accordata non solo ai pubblici ufficiali, ma anche ai responsabili della sicurezza di concerti, spettacoli di intrattenimento e sportivi, i titolari di strutture ricettive, gli addetti al controllo nei trasporti e in strutture sanitarie.

Per quanto riguarda i ristoratori saranno comunque tenuti a una verifica di “congruità” dei dati nel pass rispetto alla persona che si ha di fronte: dunque il sesso e l’età.

Tags

Valentina Roselli

Laureata in Scienze Politiche, giornalista, ha iniziato come cronista per importanti testate nazionali e locali, ha collaborato con alcuni periodici di attualità occupandosi di politica ed è stata direttrice editoriale del quotidiano "Notizie Nazionali". Negli ultimi anni ha lavorato come ghostwriter e ha collaborato ad inchieste giornalistiche di attualità per radio e tv online.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati