Sulla Riforma pensioni si continua a fare un gran parlare, a stupire é stato anche il discorso del Premier Draghi alla Camera ed al Senato in cui la parole ‘pensioni’ non é mai stata pronunciata.
Da un lato alcuni esperti che hanno analizzato minuziosamente il discorso del premier, contando il ripetersi delle parole principali, hanno visto questo come un importante cambio di rotta, letta come volontà da parte del Governo di dedicarsi ad ‘innovazione e giovani’ due tematiche invece ribadite con forza, altri invece, soprattutto i futuri pensionati, hanno iniziato sui social ad allarmarsi temendo nulla verrà fatto anche dal 2021 per la prossima riforma previdenziale. E’ proprio così?
Eppure a ben guardare, se si va oltre le apparenze, il ministro del Lavoro e delle politiche Sociali Orlando, dalla sua, già il 14 febbraio ha voluto in videoconferenza fare un primo incontro con le parti sociali, allo scopo di carpire le tematiche prioritarie da affrontare.
Vero é che nel corso della discussione si é parlato soprattutto, ma dato il contesto economico allarmante non poteva forse essere diversamente, di lavoro ed ammortizzatori sociali. Nell’incontro le parti sociali hanno comunque ricordato l’imminente scadenza di quota 100 e l’importanza di ipotizzare misure alternative per evitare lo scalone, che riporterebbe inevitabilmente ad un ritorno ‘secco’ alla Fornero, rialzando dall’oggi al domani l’età di uscita dai 62 anni attuali ai 67. La Uil, dalla sua, nell’ultima nota stampa che qui vi ripresentiamo, chiede di riaprire subito il cantiere previdenziale, affinché si introduca una flessibilità in uscita che prenda il posto dal 2022 della quota 100.
Così Domenico Proietti, segretario confederale della Uil, nell’ultima nota stampa: “Chiediamo al ministro del Lavoro di riattivare al più presto il tavolo aperto con il precedente Governo per affrontare i principali e più urgenti temi previdenziali. E’ necessario definire una flessibilità di accesso più diffusa alla pensione che prenda il posto di “quota 100” in scadenza a fine anno.
Poi elenca quelle che restano le priorità secondo la Uil:
Non resta che confidare il nuovo Governo riprenda al più presto i tavoli di confronto con Cgil, Cisl e Uil al fine di arrivare pronti alla scadenza della quota 100, prevista per il 31/12/2021, la quale sempre più con certezza non subirà alcuna proroga.