ROMA. Il Cda di Ama, l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti a Roma, si è dimesso dopo solo tre mesi. Il presidente Luisa Melara, l’ad Paolo Longoni e il consigliere Massimo Ranieri hanno comunicato le dimissioni dopo aver ricevuto l’ennesimo “no” da Roma Capitale all’approvazione del bilancio 2017 e essersi visti rifiutare un confronto con la sindaca Raggi.
“Sono deluso e incavolato nero, se il piano per Ama era un altro ce lo potevano anche dire subito. Tutto questo sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori di Ama – ha dichiarato Ranieri -. Non si gestisce il problema dei rifiuti con l’ideologia. Se la sindaca è stata lasciata sola noi siamo stati proprio abbandonati”.
All’origine delle dimissioni del Cda lo scontro con il Campidoglio sui 18 milioni di crediti vantati sui servizi cimiteriali già al centro delle dimissioni dell’ex consiglio di amministrazione presieduto da Lorenzo Bagnacani. Neanche la collocazione dei 18 milioni in un “fondo rischi” ha evitato la rottura con l’Amministrazione comunale che sabato aveva subito precisato di non avere intenzione di approvare “un bilancio redatto in maniera non corretta e contenga valutazioni di trattamento contabile già in precedenza non avallate dal Comune”.