In suo ricordo c’è una statua in mezzo alla piazza del porto vecchio di Barcellona, che indica la direzione per il nuovo mondo, e un’altra al Columbus Circle, nel cuore di Manhattan di fronte all’ingresso del Central Park. In questo modo, e non solo, è stato omaggiato l’esploratore più famoso di tutti i tempi, Cristoforo Colombo, morto il 20 maggio 1506 a Valladolid. Sono trascorsi 513 anni da allora. Nato nel 1451 a Genova, passa i suoi primi 20 anni a lavorare come tessitore di lana, seguendo le orme paterne, per poi iniziare a viaggiare per mare. Pare non fosse interessato alla scuola, ma tutto ciò che conosceva, come anche disegnare carte geografiche, gli era stato insegnato dal padre.
Colombo naviga molto, dall’Africa al nord Europa, studia le opere di numerosi geografi, legge incuriosito “Il Milione” di Marco Polo, fino a quando si convince della rotondità della Terra, e di voler raggiungere le Indie., navigando verso Occidente. Come fare per ottenere navi e denari per tale impresa? Colombo si rivolge alle corti di Portogallo, Spagna, Francia, e Inghilterra, senza risultati, ma nel 1492 i sovrani di Spagna, Ferdinando e Isabella, decidono di finanziarlo. Da quel momento il navigatore italiano compie tre spedizioni: la prima dal 1492 al 1493, la seconda dal 1493 al 1494, e la terza dal 1498 al 1500, e dal 1502 al 1504.
Le note tre caravelle, Nina, Pinta, e Santa Maria, con cui salpa dalla Spagna nel 1492, lo portano alla scoperta di Guanahani, battezzata San Salvador, scoprendo le Americhe a sua insaputa, poiché pensava di trovarsi su un’isola dell’arcipelago giapponese. Era il 12 ottobre, data che convenzionalmente segna l’inizio dell’Età Moderna. Scopre anche Haiti, e i regnanti spagnoli gli conferiscono onori e ricchezze, pianificando subito una seconda spedizione, con circa 1500 persone imbarcate, sacerdoti, dottori e contadini, con lo scopo di diffondere il cristianesimo, affermare la sovranità spagnola, colonizzare, coltivare, e portare in Spagna l’oro. In questo secondo viaggio Colombo scopre la Jamaica e Cuba.
Nonostante l’obiettivo di colonizzare, difende gli indigeni dai maltrattamenti degli spagnoli, e si oppone agli ordini di un emissario mandato dal re spagnolo, tanto da essere riportato in Spagna, scagionato, e riprendere quindi un ultimo viaggio, nel corso del quale un terribile uragano causa la perdita di tre delle quattro navi a sua disposizione. Impavido, Colombo continua a navigare per mesi tra l’Honduras e Panama, decidendo poi di tornare in Spagna malato. La sua vita termina in solitudine, dimenticato, con gravi difficoltà economiche, ma, soprattutto, senza aver compreso di aver scoperto l’America.
Simona Cocola