Matteo Renzi intervistato da Stefano Zurlo in uno degli "Incontri del Principe" teatro estivo della politica italiana ha espresso la sua opinione in modo diretto su temi politici e sociali
Un Matteo Renzi come di consueto molto loquace e con la voglia di rottamare che non gli è mai venuta meno, quello che il 9 agosto ha intrattenuto il pubblico nell’appuntamento de “Gli Incontri del Principe” rispondendo alle domande del conduttore,l’inviato speciale de “Il Giornale” Stefano Zurlo.
La prima picconata di Renzi è per il il reddito di cittadinanza se non ci sarà un cambiamento di rotta, “Non funziona, lo dimostrano i numeri. È andato anche a favore di gente che è legata alla criminalità organizzata e non ha combattuto la povertà. Oggi la priorità è cambiarlo. Chiederemo che quei fondi destinati a chi vive di sussidi vadano investiti per creare lavoro. Noi al governo abbiamo stanziato miliardi contro la povertà.
Bisogna aiutare la gente a non diventare povera e per combattere la povertà si creano posti di lavoro come è stato con il Job Act. Io rispetto Draghi che fa il suo mestiere, io faccio il mio. Il Pd che non ha votato il reddito ora è a favore. L’unica soluzione è il referendum se non cambiano le cose”.
Il leader di Italia Viva ha avuto parole durissime contro il sistema giudiziario e sul vertice non togato del Csm. “I miei genitori – dice Renzi – negli ultimi anni dopo una vita normale sono diventati Bonnie e Clyde.
Al di là della vicenda personale il problema è quello di finire una volta per tutte quella che ho definito “La Guerra dei trent’anni” e l’occasione è l’elezione del Csm nel 2022 perché la politica non può più condizionare la Giustizia. David Ermini è stato eletto vice presidente del Csm da quel “Sistema”, figlio di accordi sotterranei e il fatto che rimanga al suo posto è un atto ipocrita da parte sua.
Il mio libro “Contro corrente” che presento stasera è un inno contro l’ipocrisia. E non accetto lezioni dal Pd e da Andrea Orlando che si è accordato con Michele Emiliano e insieme hanno sdoganato Casa Pound. Lo stesso Orlando disse che non sarebbe mai andato al governo con la Lega ma lo ha fatto. Io ho sbagliato con Buonafede ma poi ho rimediato”
“E’ stata negativamente decisiva una parte della politica per i destini di quella banca. Io scelsi simbolicamente di chiudere il mio tour elettorale nel 2012 a Siena per dire che una certa sinistra aveva fatto i più sciagurati sbagli della storia bancaria. L’intreccio Toscana e Puglia aveva come punto di riferimento l’onorevole Massimo D’Alema. È una constatazione, un dato di fatto.” Chiosa Renzi e prosegue “Con Banca Etruria ci hanno messo sotto scacco dipingendoci come una lobby pericolosa. Una storia montata ad arte contro di noi e allora parliamo di Banca 121, Antonveneta. Come si esce dal caso Mps? Ci dobbiamo fidare del lavoro che sta facendo il governo e spero che gli esuberi di personale siano il meno possibile. Qualsiasi operazione e soluzione su Siena deve risolvere i problemi di una parte della sinistra che è responsabile e non è certo Enrico Letta”.
Sul finale Renzi, indifferenze al potere dei numeri, ha poi definito il suo partito “un partito airbag che ha salvato l’Italia in molte occasioni”