ROMA. La proposta per variare l’operatività dei referendum ha concluso il proprio iter davanti alla Commissione Affari costituzionali della Camera dei Deputati, che ha espresso il proprio consenso. La novità sostanziale è che basterà il 25% per rendere valido i quesiti referendari.
Sulla riforma costituzionale, che si renderà necessaria per dare attuazione alla nuova stagione dei referendum, si registra un interessante intervento del Ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta, Riccardo Fraccaro che spiega “Siamo convinti che le riforme costituzionali abbiano bisogno del contributo di tutti, maggioranza e opposizione. Non si erano mai registrate tante aperture nei confronti delle richieste delle minoranze in materie di riforme: ora ci aspettiamo che tutti collaborino per approvare una legge che valorizza la partecipazione popolare il ruolo del Parlamento”. Dopo questa premessa il Ministro entra nel merito dei lavori svolti dalla Commissione “La formula del quorum strutturale pari a zero e di quello approvativo al 25% scongiurerà i fenomeni di astensionismo e garantirà ampio consenso sulle proposte presentate. Senza snaturare l’idea di fondo del ddl, che prevede di instaurare un dialogo virtuoso tra popolo e istituzioni.
Un altro elemento importante è la raccolta delle firme per i referendum abrogativi. Al proposito Fraccaro spiega “non sarà necessario attendere le 500mila firme per conoscere l’ammissibilità della consultazione, ma il parere sarà disponibile una volta raggiunta la soglia delle 200mila firme”.
E’ stata anche accolta l’indicazione del numero massimo di proposte popolari da sottoporre all’attenzione delle Camere, aspetto che sta a cuore all’opposizione.
Visto che il percorso è avviato cosa serve perchè la riforma dei referendum arrivi al traguardo? Il Ministro Riccardo Fraccaro non ha dubbi “Bisogna che tutte le forze politiche diano una piena collaborazione; a quel punto l’iter procederà spedito e il risultato sarà garantire ai cittadini più partecipazione e più democrazia”.