Due razzi russi hanno colpito una stazione ferroviaria a Kramotorsk, in Donbass. Le vittime sono oltre 50, 100 i feriti. Il terminal era affollato di civili che tentavano di mettersi in salvo dai bombardamenti sulla regione di Donetsk. Lo riferiscono le ferrovie di stato ucraine, e lo conferma Volodymyr Zelensky.
“I disumani russi non abbandonano i loro metodi – commenta il presidente ucraino – Non avendo la forza e il coraggio di opporsi a noi sul campo di battaglia, stanno cinicamente distruggendo la popolazione civile. Questa è una malvagità senza limiti. E se non viene punito, non si fermerà mai“.
Sono migliaia le persone in fuga dall’est del paese, minacciato da una grande offensiva russa. Il riposizionamento delle truppe di Mosca, che hanno di fatto abbandonato la zona di Kiev rinunciando a prendere la capitale, lascia pensare ad un attacco a breve nel Donbass. Al momento dell’attacco, migliaia di persone si trovavano all’interno della stazione, nella speranza di lasciare la regione. “Kramatorsk era una nelle stazioni dell’est dell’Ucraina ancora operative“, fanno sapere le autorità ucraine locali.
I separatisti filo-russi di Donetsk accusano invece l’esercito ucraino del bombardamento della stazione ferroviaria. Secondo i miliziani, sul posto sono stati trovati i resti di razzi Tochka-U, che non sarebbe in dotazione alle milizie di Donetsk, ma esclusivamente all’esercito ucraino.
La commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino Lyudmyla Denisova replica: a Kramatorsk sono stati usati missili russi. “L’esercito criminale russo ha usato un missile a grappolo ad alta precisione ‘Iskander'”, afferma.