Ad appena 6 mesi dalla morte di Raffaella Carrà si sta già pensando di realizzare un documentario in suo onore. Ad assicurarsi l’opzione sui diritti internazionali per la realizzazione dell’opera è stata Fremantle, società britannica, con sede centrale a Londra, di proprietà di RTL Group, che dal 1952 realizza e rilascia prodotti per il piccolo schermo. Il promotore dell’iniziativa è Andrea Scrosati, Group Coo, Ceo Continental Europe, su progetto di Alessandro De Rita, Head of Italian Documentaries.
Autentica icona pop è stata una tra le più talentuose artiste poliedriche del panorama italiano: cantante, ballerina, presentatrice, attrice cinematografica, oltre a soubrette e autrice televisiva. Non a caso ebbe il titolo di regina della televisione italiana. La sua fama si estese oltre i confini nazionali, incontrando un enorme successo anche in Spagna e in America Latina.
Le sue canzoni ebbero una risonanza non soltanto in patria bensì in tutto il pianeta. Divenne famosa nel passaggio tra gli anni ’60 e ’70, trasformandosi nell‘emblema di una rivoluzione culturale e sociale propria di quegli anni di contestazione. Vinse molti dischi d’oro e di platino, più di 20 in totale. I suoi principali amori furono Gianni Boncompagni e Sergio Japino. Difese negli anni i diritti delle donne e delle persone omosessuali.
Raffaella Maria Roberta Pelloni, questo il nome all’anagrafe, nacque a Bologna nel giugno 1943, in piena Seconda Guerra Mondiale. I suoi genitori, separatisi quando era ancora molto piccola, appartenevano al mondo della piccola imprenditoria agricola nonché commerciale emiliana e romagnola.
Da bambina fece studi di danza, per passare a quelli di recitazione al Centro sperimentale di cinematografia. Esordì sul grande schermo a 8 anni, e continuò la sua carriera a teatro e con una rubrica radiofonica, Raffaella col microfono a tracolla nel 1962. Si mise in mostra al cinema con la pellicola Il colonnello Von Ryan del 1965 a fianco di Frank Sinatra.
Tuttavia il successo e la definitiva consacrazione arrivarono dalla televisione nel 1970, con programmi quali Io, Agata e tu, poi soprattutto con Canzonissima, affiancando Corrado. Il suo look innovativo, il suo modo energico e fuori dagli schemi di condurre trasmissioni di grande successo come Milleluci nel 1974 insieme a Mina rimasero impresse nelle menti degli italiani. Appunto le canzoni quali Ma che musica maestro!, Chissà se va, Rumore, Fiesta, Ballo ballo, senza scordare il notissimo Tuca tuca e tante altre sono delle intramontabili ed eterne hit.
La Carrà affinò le sue tecniche d’intrattenimento con Pronto, Raffaella! che inaugurò la fascia oraria di mezzogiorno della Rai, in onda dal 1983 al 1985. Ha alternato periodi lavorativi in Italia ed appunto in altre nazioni, come la Spagna, esportando talvolta i format iberici in patria. Negli ultimi decenni sono arrivate nuove trasmissioni di successo, per esempio Fantastico 12 e Carramba! Che sorpresa. La sua ultima trasmissione fu A raccontare comincia tu nel 2019.