• 23 Novembre 2024
  • POLITICA

Quirinale, fumata nera anche alla quinta votazione

Al quinto scrutinio è ancora un nulla di fatto per l’elezione del Presidente della Repubblica. Alla vigilia la coalizione di centrodestra aveva annunciato l’intenzione di votare in blocco di Maria Elisabetta Casellati, ma qualcosa nella conta dei numeri non torna. Alla presidente del Senato sono andate 382 preferenze, che è risultata la candidata che ha raccolto il maggior numero di voti. Considerando che i grandi elettori del centrodestra si aggirano intorno alle 453 unità, all’appello mancano 71 voti.

Qualcuno si domanda se questi possano essere considerati “franchi tiratori” o meno, e se possano mettere a repentaglio il progetto dei leader di Lega, FdI e FI considerando che il fronte dei grandi elettori che hanno deciso di andare controcorrente è quasi sestuplicato passando dai 12 di ieri ai 71 odierni. E proprio sul tema dei franchi tiratori cronisti presenti in Transatlantico hanno raccontato di un acceso dibattito animato tra Ignazio La Russa e Giovanni Toti.

In totale al quinto scrutinio sono stati presenti 936 grandi elettori, di cui 530 votanti e 406 astenuti. Oltre alla Casellati sono state assegnate 46 preferenze al Capo dello Stato uscente (forse) Sergio Mattarella; 38 al pm Nino Di Matteo, 8 a Silvio Berlusconi, 7 alla ministra della Giustizia, Marta Cartabia, 7 a Antonio Tajani, 6 a Pier Ferdinando Casini. Infine le schede bianche sono state 11, le nulle 9, così come i voti dispersi.

La coalizione di centrosinistra ‘presente non votante’

Come è facile intuire sarà necessaria una nuova votazione, la sesta, che come già annunciato questa mattina comincerà dalle 17. Al momento sembra alquanto improbabile la possibilità che che in queste ore si riesca a trovare un’intesa, soprattutto perché i leader di Pd, M5s, Leu e Iv si sono rifiutati di incontrare i rispettivi colleghi del centrodestra nel summit previsto questa mattina. In questa quinta sessione di elezioni il centrosinistra ha messo in atto la tattica del “Presente non votante” e l’adesione da parte di tutti i grandi elettori di questa coalizione è stata totale.

Quirinale
Maria Elisabetta Casellati

Salvini: “Chi c’è più unitaria della Casellati?”

Matteo Salvini in merito alla possibilità di ricandidare l’attuale Capo di Stato, così come caldeggiato da una parte del centrosinistra (Renzi in primis), ha ribadito l’intenzione di voler andare avanti con la proposta Casellati: “Oggi abbiamo fatto la massima proposta possibile, più volte Mattarella aveva detto di non essere disponibile, dopo il suo, aggiungo io, buon settennato, noi ora abbiamo proposto Elisabetta Casellati, la seconda carica dello Stato, non c’era di più, dopo Mattarella“. Il leader della Lega ha poi aggiunto: “Casellati era stata eletta dal 75% dei senatori all’inizio di questa legislatura, più unitaria di così…“.

Berlusconi lancia un appello per la Casellati: “Garantisco io, chiedo a tutti i parlamentari di votarla”

Nonostante si trovi in ospedale per alcuni controlli medici di routine Silvio Berlusconi con un post su Facebook sposa la linea di Salvini e garantisce sull’assoluta adeguatezza della Casellati e sul suo ruolo super partes: “Mi rivolgo ai parlamentari di tutti gli schieramenti, per chiedere loro di sostenere la Casellati“, ha dichiarato il Cavaliere, che poi lancia un avvertimento: “Dobbiamo assolutamente porre fine all’attuale spettacolo indecoroso che la politica sta dando di sé agli italiani e che l’opinione pubblica non riesce più a capire e a tollerare. Ringrazio di cuore tutti i Parlamentari che daranno seguito a questo mio appello e mi auguro che finalmente il Parlamento possa dare un segnale di responsabilità e di adeguatezza al ruolo che la Costituzione gli assegna. Lo spero davvero“.

Giorgia Meloni contrariata dal centrosinistra e dai franchi tiratori del centrodestra

Più polemico il commento di Giorgia Meloni su quanto accaduto nella quinta votazione del Capo dello Stato. La leader di FdI attacca lo schieramento opposto ma anche qualche alleato di centrodestra, pur non facendone apertamente i nomi: “Fratelli d’Italia, anche alla quinta votazione, si conferma come partito granitico e leale. Anche la Lega tiene. Non così per altri. C’è chi in questa elezione, dall’inizio, ha apertamente lavorato per impedire la storica elezione di un presidente di centrodestra. Le decine di milioni di italiani che credono in noi non meritano di essere trattati così. Occorre prenderne atto, e ne parlerò con Matteo Salvini, per sapere cosa ne pensa“.

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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