Sta spopolando in queste ore sul web un simpatico video dal titolo “L’arte al tempo del Coronavirus“, nel quale alcuni tra i più famosi quadri al mondo cambiano titolo assumono una nuova denominazione legata ad alcuni dei termini più utilizzati in questo particolare momento.
Un filmato che nelle intenzioni dell’ideatore ha il compito non semplice di far trascorrere un paio di minuti davanti allo schermo con l’intento di donare un sorriso in un periodo nel quale motivi per sorridere non ce ne sono molti. Tra i personaggi più illustri che hanno postato la clip sul proprio profilo social spicca Massimo Bugani, esponente del MoVimento 5 stelle e capo staff della sindaca di Roma Virginia Raggi, che commentando il post con un simpatico: “Ci sono dei geni fra di voi.“
Opere come “L’urlo” di Edvard Munch che per l’occasione diventa “Lo starnuto“, mentre “Il figlio dell’uomo” di René Magritte si trasforma ne “Il paziente zero“, i celeberrimi putti di Raffaele Sanzio diventano i protagonisti della fase “E mo che si fa a casa tutto il tempo?” ed infine “I nottambuli” di Edward Hopper muta in “Bar aperti fino alle 18“, solo per citarne alcune.
Si segnala un’errore all’interno del filmato: al minuto 1:09 appare il quadro “Il bar delle Folies-Bergère“, intitolato per l’occasione “Sospeso servizio al banco“, che viene attribuito erroneamente a Vasilij Vasil’evič Kandinskij, mentre invece si tratta di un’opera realizzata da Édouard Manet.
Il video viene presentato dall’autore come una “mostra virtuale contemporanea“, capace di portare direttamente nelle case degli italiani l’arte considerato che in questo momento i musei sono chiusi. “Siamo italiani e non ci arrendiamo“, prosegue il testo a cui è correlato il video, che infine conclude affermando che “stiamo solo cambiando momentaneamente le nostre abitudini, ma non ci facciamo mancare nulla”. In questo caso a noi italiani non manca la passione per l’arte e la propensione all’ironia.
Carlo Saccomando