• 28 Gennaio 2025
  • ECONOMIA

Quali sono le fasi di lavorazione del grano: dalla macinazione alla conservazione

La lavorazione del grano è un processo complesso e particolare che comprende diversi passaggi, ognuno dei quali risulta studiato appositamente per ottenere prodotti finali di alta qualità. Un approccio che garantisce la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale, conservando le proprietà nutrizionali dei cereali. Approfondiamo meglio l’argomento.

Quali sono le fasi di lavorazione del grano

La trasformazione del grano in prodotti finiti, come la farina per esempio, prevede una serie di operazioni da svolgere in sequenza. Ciascuna di queste ha uno scopo preciso e devono essere svolte con la massima precisione: tra le più importanti citiamo quelle che seguono.

Essiccazione

Tra i passaggi determinanti nella lavorazione del grano, l’essiccazione è quella che serve a ridurre il contenuto di umidità dei chicchi per una conservazione ottimale. Per fare in modo che ciò avvenga correttamente, ci si avvale degli essiccatoi cereali progettati per rendere la lavorazione facile, sicura e corretta. L’obiettivo primario è evitare lo sviluppo di muffe e batteri, mantenendo le proprietà del grano intatte e migliorando la sua durabilità nel tempo.

Pulitura

Un’altra fase è quella della pulitura, utilizzata per eliminare le impurità quali la polvere, le pietre, i semi di altre piante e i residui di vario tipo. In questo modo si garantisce che il grano venga ripulito dai contaminanti prima di essere ulteriormente lavorato. In generale, le tecnologie utilizzate includono:

  • i setacci meccanici capaci di separare le particelle in base alla dimensione;
  • gli aspiratori d’aria che rimuovono i materiali più leggeri;
  • i calibratori chiamati a selezionare i chicchi in base alla forma e al peso.

Si evince che, grazie ad una pulitura accurata, si possa migliorare il prodotto finale e proteggerlo.

Macinazione

La macinazione è il cuore della lavorazione del grano e il procedimento consiste nella frantumazione dei chicchi per la separazione delle componenti, ovvero:

  • crusca;
  • germe;
  • endosperma.

Il risultato finale è la farina, base per innumerevoli prodotti alimentari. La macinazione avviene attraverso i mulini a cilindri, capaci di ridurre il grano in particelle fini. Successivamente si passa al setaccio multiplo per la suddivisione delle farine, in base alla granulometria. 

Confezionamento

Il confezionamento è volto a preservare la freschezza e le proprietà di quanto prodotto. I sacchi o le confezioni dovrebbero essere realizzati con materiali idonei al contatto alimentare, come da normative vigenti. Non solo, infatti dovrebbero essere riportate le informazioni che rispondono agli standard di tracciabilità, ovvero:

  • provenienza del grano;
  • data di produzione;
  • data di scadenza.

Stoccaggio

L’ultimo step riguarda lo stoccaggio, processo che permette di conservare il grano o derivati in condizioni ottimali, fino al momento della distribuzione. Anche in questo caso ci si avvale dei silos oppure di magazzini che possano controllare la temperatura, l’umidità e l’aerazione. Uno stoccaggio adeguato e controllato è importante per evitare la proliferazione di muffe e impedire il deterioramento.

Che cosa sono i cereali e quali sono i loro benefici

I cereali sono semi commestibili appartenenti alla famiglia delle graminacee e tra i più comuni troviamo:

  • il grano;
  • il mais;
  • l’orzo;
  • il riso;
  • l’avena.

Questi alimenti rappresentano una delle principali fonti di energia per l’uomo, grazie al loro elevato contenuto di carboidrati complessi.

I principali benefici dei cereali includono:

  • un buon apporto di fibre che favoriscono la salute intestinale;
  • un’ottima presenza di vitamine del gruppo B, importanti per il metabolismo energetico;
  • i minerali quali zinco, magnesio e ferro.

I cereali possono essere consumati in molteplici forme e rappresentano una scelta versatile. In particolare, quelli integrali offrono maggiori vantaggi considerando un maggiore contenuto di fibre e nutrienti rispetto alle versioni raffinate.

Quali sono i metodi di conservazione dei cereali nell’industria

La conservazione dei cereali è un processo critico che richiede l’uso di tecnologie avanzate, oltre che un monitoraggio costante. Ci sono metodi differenti che possono cambiare a seconda della necessità, ma tra i più utilizzati si può citare:

  • la refrigerazione utilizzata per mantenere le temperature basse e prevenire la formazione di microrganismi;
  • i silicati di alluminio che assorbono l’umidità in eccesso, proteggendo i cereali dalle muffe;
  • trattamenti con gas inerti quale l’azoto, ottimale per contrastare l’ossidazione.

Unitamente a queste metodologie si aggiunge un monitoraggio costante dei livelli di infestazione, adottando ogni tipo di misura preventiva necessaria per una conservazione adeguata.

A cosa fare attenzione e le normative

Le normative vigenti evidenziano che la lavorazione e la conservazione dei cereali devono rispettare determinati criteri. Questi sono volti a garantire la sicurezza alimentare e la qualità del prodotto.

Chi opera nel settore dovrà controllare costantemente il livello delle micotossine, prodotte dalle muffe, capaci di svilupparsi durante la coltivazione o il processo di conservazione. Si richiede che ogni fase della filiera venga documentata per garantire la tracciabilità del prodotto e la trasparenza della lavorazione svolta.

Si dovranno ottenere altresì delle certificazioni di qualità, come ISO e HACCP, nel rispetto degli standard internazionali richiesti. Non è tutto, sono necessarie le etichettature sulle confezioni che possano fornire indicazioni chiare e complete per il consumatore finale.

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