• 2 Novembre 2024
  • DAL MONDO

Putin riconosce il Dombass e invia le truppe per “assicurare la pace”

Ieri sera, durante un discorso alla nazione trasmesso in diretta tv, Vladimir Putin ha annunciato il riconoscimento dell’indipendenza delle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, e poi ha ordinato l’invio di truppe nella regione del Donbass per “assicurare la pace“.

Dal Cremlino spiegano che l’invio dei militari russi è avvenuto a seguito della richiesta presentata dal capo della Repubblica popolare di Donetsk al ministero della Difesa della Federazione Russa con lo scopo di “garantire l’attuazione delle funzioni a sostegno della pace sul territorio prima della conclusione dell’accordo di amicizia, cooperazione e mutuo soccorso” con Mosca. E proprio in riferimento a questa operazione alcuni testimoni oculari raccontano di aver visto due colonne di carri armati spostarsi dal lato nord a quello ovest dei territori filorussi.

Putin: “Ucraina con armi di distruzione di massa? A rischio il destino del mondo”

Oltre ad assicurare la pace il presidente russo pensa accusa l’Ucraina di essere “serva dei padroni occidentali” e chiede al governo di Kiev di fermare immediatamente le operazioni militari. Secondo Putin se l’Ucraina dovesse avere a disposizione armi di distruzione di massa da impiegare contro la Russia il destino del mondo potrebbe cambiare drammaticamente. Tra le armi che preoccupano maggiormente il governo russo ci sono i missili balistici: secondo le stime degli esperti i missili Tomahawk potrebbero raggiungere Mosca in 35 minuti, i missili balistici in 7 minuti e i missili ipersonici addirittura in 240 secondi.

A sua volta il presidente ucraino, Volodimyr Zelensky, in un discorso alla nazione fa sapere che gli ucraini non intenderanno cedere un solo pezzo del Paese e che non hanno alcun timore della Russia. Ma chiede a gran voce l’intervento dei partner dell’Occidente, dai quali si attende un chiaro sostegno.

Unione europea e Usa si schierano al fianco dell’Ucraina

Un segnale dall’Ue arriva e a darlo è il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che giudica così la mossa di Putin: “È una violazione del diritto internazionale, dell’integrità territoriale ucraina e degli Accordi di Minsk. L’Ue e i suoi partner reagiranno con unità, fermezza e determinazione“. Dello stesso parere il presidente Usa, Joe Biden, che ha parlato di “lampante violazione” nei confronti dell’Ucraina e nel frattempo ha spostato i propri diplomatici e le famiglie dall’Ucraina in Polonia per motivi di sicurezza.

Kiev, due soldati uccisi nella notte

La scorsa notte due soldati ucraini sono stati uccisi da bombardamenti e altri 12 sono rimasti feriti: lo ha reso noto la Joint Forces Operation del ministero della Difesa ucraino in un rapporto pubblicato questa mattina. Lo riporta il Guardian. Il documento sottolinea che l’Ucraina ha registrato 84 violazioni del cessate il fuoco nelle ultime 24 ore da parte delle forze appoggiate dalla Russia, 64 delle quali con armi vietate dagli accordi di Minsk.

Rifugiati dal Donbass si dirigono verso Rostov

Le autorità di Rostov continuano ad accogliere i civili evacuati dalle Repubbliche popolari di Lugansk (LPR) e Donetsk (DPR) e oltre 7.000 persone si trovano attualmente in rifugi temporanei nella regione russa: lo ha reso noto il servizio stampa del governatore regionale. Lo riporta Interfax. Attualmente “ci sono più di 7.000 rifugiati, tra cui 3.200 bambini, in 118 rifugi temporanei nella regione di Rostov. Alle 8:00 (ora locale), oltre 11.000 persone, tra cui 4.888 bambini, sono state inviate su 14 treni verso altre 11 regioni russe“, ha affermato il servizio stampa.

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