Faccia a faccia tra Putin e Guterres a Mosca
Il presidente russo Vladimir Putin ha incontrato a Mosca il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. Il dialogo è avvenuto al Cremlino, ai due capi del famoso “lungo tavolo” di Putin. Lo zar ha affermato che “senza un accordo su Crimea e Donbas non è possibile firmare garanzie di sicurezza sull’Ucraina“.
Putin ha poi ripetuto a Guterres la motivazione che lo ha spinto a intraprendere “l’operazione speciale militare in Ucraina“. Si tratta, ha sostenuto, “di misure disperate per fermare le sofferenze di chi vive in Donbas e Luhansk“. Tutto nascerebbe dal “colpo di stato” in Ucraina del 2014 e dalla richiesta di aiuto arrivata dalle autoproclamate repubbliche del Donbas.
Il segretario generale delle Nazioni Unite ha ribattuto a Putin, parlando di “invasione del territorio dell’Ucraina“. E poi ha rilanciato la proposta di assistenza umanitaria e di evacuazione dei civili dalle zone di conflitto. Da parte russa c’è stato il no al cessate il fuoco, anche perché, ha affermato Putin, “a Mariupol non ci sono più combattimenti“. L’unico risultato ottenuto dalle Nazioni Unite dunque è stato quello di un accordo, “in principio“, sul coinvolgimento di Onu e Croce rossa nell’evacuazione dei civili dall’acciaieria Azovstal a Mariupol. Guterres oggi sarà a Kiev.
Stop alle forniture di gas dalla Russia alla Polonia, per il rifiuto di Varsavia di pagarle in rubli. Gazprom, il colosso dell’energia russo, ha notificato all’operatore polacco del gasdotto Yamal, l’interruzione totale a partire da questa mattina. “E’ iniziato il ricatto del gas“, commentano fonti ucraine. “Ecco perché – afferma la presidenza ucraina – l’Unione europea dev’essere unita e imporre un embargo sulle risorse energetiche, privando i russi delle loro armi energetiche“.