Una trasferta calda, di quelle messe in calendario ad ad alto rischio e perciò “blindate”. Ma c’è sempre la zona d’ombra, lo spazio per agire e tentare di colpire il “nemico”. Dovranno presentarsi davanti al giudice monocratico di Catania il prossimo 28 aprile per rispondere, a vario titolo, di resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento.
Sono stati citati a giudizio dalla Procura di Catania i 37 tifosi del Catanzaro che l’11 novembre del 2018 si sono recati in Sicilia per assistere alla partita Catania-Catanzaro.
Una trasferta che ha avuto conseguenze nefaste per l’autista dell’Atm di Catania e per lo stesso mezzo sul quale i tifosi viaggiavano. Secondo l’accusa uno dei tifosi citati a giudizio, Andrea Talotta, durante il percorso in autobus, sbattendo i pugni sulla porta di vetro di sicurezza del posto guida, gridava rivolto al conducente: “Ti ammazzo e ti butto dall’autobus se non apri la bussola quando ti dico io, non mi interessa quello che ti dice la Polizia, tu apri quando dico io, idiota come tutti i catanesi“.
Dopo l’apertura della portiera Talotta costringeva l’autista a marciare così per le vie cittadine. Tutti i tifosi sono accusati di danneggiamento per avere devastato, con calci e pugni, ogni oggetto all’interno del mezzo e avere frantumato un vetro divisorio. Parti offese sono stati riconosciuti il conducente dell’autobus e l’Atm di Catania.