Sin dai primi giorni del nuovo anno il governo guidato da Giorgia Meloni si trova costretto ad affrontare il primo importante problema economico del 2023: il rialzo dei prezzi di benzina e gasolio. Rincari, come è noto, dovuti al ripristino delle accise che hanno visto lievitare il prezzo di benzina e diesel di oltre 18 centesimi al litro.
In precedenza il governo Draghi aveva accordato, attraverso un decreto, lo sconto sulle accise sino al 31 dicembre 2022. Ma il problema è che in diversi distributori d’Italia si sono notati aumenti di diversa entità così come evidenziato dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, tra i primi a lanciare l’allarme. “Non ci possono essere distributori che vendono la benzina a 1,70 e altri a 2,40. Evidentemente c’è qualcuno che fa il furbo.” denuncia il leader della Lega, che promette di portare il caso sul tavolo del governo.
In questo senso l’esecutivo si è già mosso mobilitando la Guardia di Finanza, che sta controllando i distributori di tutta Italia. Inoltre ci sarà la collaborazione di Mister Prezzi che nei prossimi giorni presenterà un report dettagliato che riporterà tutte i dati raccolti negli ultimi giorni.
Anche la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sui rincari, compresi quelli del carburante. L’inchiesta è volta a verificare le ragioni degli aumenti e individuare eventuali responsabilità. Gli accertamenti sono stati affidati al nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Roma. Inoltre finirà presto all’attenzione dei pm di Roma l’esposto presentato dal Codacons in ben 104 procure in cui si chiede “di indagare sui prezzi di benzina e gasolio allo scopo di accertare eventuali speculazioni o rialzi ingiustificati dei listini“.
I rincari dei prezzi di benzina e gasolio destano grande preoccupazione non solo tra gli automobilisti ma anche tra intere categorie come Coldiretti e i tassisti, che potrebbero pagare a caro prezzo questa situazione. Come è facile intuire gli aumenti rischiano di influire pesantemente sui prezzi dei prodotti che viaggiano su gomma e sui costi di molti servizi. La richiesta è che il governo convochi in breve tempo un tavolo emergenziale per parlare dei carburanti, che necessita la presenza tutte le parti in causa: le associazioni dei consumatori, le compagnie petrolifere e i gestori.