Grazie allo sviluppo di una piattaforma robotica per chirurgia a ultrasuoni focalizzati, in grado di affrontare esigenze cliniche che la chirurgia tradizionale non può risolvere, un team di ricerca dell’Istituto di BioRobotica pontederese della Scuola Superiore Sant’Anna, coordinato da Arianna Menciassi, ha vinto il “KUKA Innovation Award 2020 – Medical Robotics Challenge”, prestigiosa competizione internazionale di robotica medica.
Nel corso della prova finale, che ha visto sfidarsi i cinque progetti selezionati tra gli oltre 40 partecipanti, il team dell’Istituto di BioRobotica, composto anche da due dottorandi (Andrea Mariani e Laura Morchi), dalla project manager Selene Tognarelli, e dagli assegnisti di ricerca Andrea Cafarelli e Alessandro Diodato, ha presentato con una demo il suo progetto, denominato HIFUSK (High Intensity Focused Ultrasound Surgery based on KUKA robot), che ha superato la concorrenza delle altre quattro Università finaliste: una cinese, una slovacca, una tedesca e una statunitense.
“Il nostro progetto – spiega Arianna Menciassi – combina la flessibilità della robotica con la potenza degli ultrasuoni focalizzati, così da aumentare la precisione, la velocità e le opportunità terapeutiche della chirurgia basata su ultrasuoni focalizzati, un’alternativa non invasiva e sicura alla chirurgia tradizionale”.
Tra le tecniche chirurgiche finora disponibili, quella a ultrasuoni focalizzati ha tutte le caratteristiche per risultare il trattamento ideale per molte patologie che colpiscono gli organi interni. Grazie alla nuova piattaforma robotica Hifusk, sviluppata a partire dal manipolatore robotico Kuka Med Lbr robot, l’intervento chirurgico può essere effettuato senza interrompe il respiro fisiologico del paziente, ma tracciando e compensando il movimento dell’organo bersaglio con il robot. La tecnologia è stata validata con test di laboratorio e presto potrà essere sperimentata in modelli animali in vista di una futura sperimentazione sull’uomo.