Resoconti alla mano, nell’anno che sta per terminare, il magazine americano “Time” mette in copertina un’adolescente, certo non una qualsiasi. Greta Thunberg, l’attivista svedese che, nel bene o nel male, sta facendo parlare di sé tutto il mondo, è la “Persona dell’anno”. Prima di lei, a partire dal 1927, tra i volti noti Steve Jobes, Silvio Berlusconi, Donald Trump, Angela Merkel, la regina Elisabetta, tanto per citarne alcuni. Infine Greta, che ha annunciato poche ore fa il suo arrivo in Italia, a Torino, per lo sciopero contro i cambiamenti climatici che si terrà domani, 13 dicembre, in piazza Castello alle ore 15. Greta, che ha parlato all’Onu, ai potenti della Terra, e che ha iniziato, inarrestabilmente circa un anno fa, a scioperare ogni venerdì, coinvolgendo milioni di persone nel movimento “FridaysForFuture“.Greta Thunberg, che ha detto alla Cop25 a Madrid: “Vi sto dicendo che c’è speranza. Io l’ho vista. Ma non arriva da chi governa. Arriva dalle persone”.
Greta, che dichiara sul suo profilo Facebook di essere un’attivista per il clima, di avere 16 anni e la sindrome di Asperger, una lieve forma di autismo che, forse, ha contribuito a orientarla su un unico obiettivo, difendere il Pianeta, con la determinazione che sta dimostrando da tempo. Da alcuni estratti dell’articolo del Time si legge: “Non ama la folla; ignora le chiacchiere; e parla con frasi dirette e semplici. Non può essere lusingata o distratta. […]”. Gli altri sorridono per ridurre la tensione, Greta no, e ripete che gli oceani inonderanno le città e milioni di persone soffriranno. E ancora, “si approccia al mondo come un’adulta, ma è una ragazzina”, da non dimenticare, anche se la diagnosi che le hanno fatto i medici le permette di “sentire” e “vivere” tutto in modo più empatico rispetto alla maggior parte della gente.
Il primo giorno del primo sciopero era sola a manifestare: oggi è la voce a cui prestano attenzione milioni di persone nel mondo. Ricevuta dall’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama, da Papa Francesco, dal premier Giuseppe Conte, non si tira mai indietro, perché: “Non è impressionata dalla celebrità di altre persone, né sembra avere interesse per la sua crescente fama“. All’età di undici anni, attraversando una profonda depressione, si era chiusa in un mutismo che la stava portando anche a rifiutare il cibo. Ascoltata, poi, dai genitori, spiegò che non poteva credere che il Pianeta fosse in queste gravi condizioni ambientali, e i politici non facessero niente. Madre e padre la tirarono fuori da quella “infinita tristezza”, cominciando a cambiare le loro abitudini, solo per rivederla felice. Iniziarono a ridurre le “proprie emissioni” nell’atmosfera smettendo di mangiare carne, installando pannelli solari, iniziando a coltivare verdure, e alla fine rinunciando a volare. Da quel periodo è cominciato tutto, mentre il resto è storia che sta smuovendo le coscienze.
Simona Cocola