Lunedì nero per i partecipanti al presidio “No Green pass” allestito da venerdì scorso davanti al Varco 4 del porto di Trieste, al quale stanno partecipando centinaia di lavoratori, sia portuali che di altre categorie. Questa mattina alcuni mezzi della polizia sono giunti sul posto e gli agenti, in tenuta antisommossa, stanno cercando di sgomberare i manifestanti.
Alcune testate giornalistiche, oltre agli utenti sui social network, stanno documentando quanto minuto per minuto quanto sta accadendo. Toccanti i filmati nei quali si vedono alcuni dei manifestanti seduti a terra, che si tengono mano per mano e che piangono invocando il diritto a protestare. Presente anche uno degli leader e portavoce della protesta, Stefano Puzzer, che intervistato da SkyTg24 ha dichiarato di essere “triste” per quanto sta accadendo: “Ci sono persone che tremano dalla paura. Ci auguriamo che la polizia non usi la forza contro di noi, perché questa è una protesta pacifica“.
Uno dei lavoratori ha accusato un leggero malore durante le prime fasi concitate dello sgombero ed è stato allontanato dalla folla dai colleghi. Un’ambulanza è giunta poco dopo per soccorrerlo.
In un primo momento un funzionario della polizia ha più volte invitato i presenti a disperdersi “in nome della legge” perché il loro compito è quello di “rendere fluida l’attività del porto“. Il dirigente ha poi specificato che le forze dell’ordine schierate vogliono evitare che qualcuno si faccia male. Successivamente sono stati azionati gli idranti.
I manifestanti quando gli idranti sono stati chiusi, si sono seduti nuovamente tenendosi per mano o abbracciandosi, mentre i mezzi della polizia hanno avanzato lentamente per poi fermarsi. Alcune persone hanno chiesto insistentemente agli agenti di fonte a loro se fosse giusto caricare personi inerme con le mani alzate. Addirittura uno ha avuto il coraggio di domandare: “Cosa raccontate ai vostri figli quando tornate a casa? Che avete pestato degli innocenti? È questo il futuro che volete lasciargli in eredità?“
La polizia ha nuovamente azionato gli idranti nel tentativo di scoraggiare i manifestanti dal resistere e opporre resistenza. Gli agenti e i mezzi avanzano lentamente e guadagnano metro su metro. Poco prima di lanciare nuovamente acqua, i poliziotti hanno tentato vanamente di alzare da terra i portuali che si tenevano per mano.
Un secondo lavoratore ha accusato un lieve malore, la barriera di agenti allora si è aperta per farlo passare ed entrare nel porto per essere soccorso. Intanto, sono giunte altre persone nel piazzale, soprattutto a sostegno dei manifestanti, dove ora si trova un migliaio di persone.
Cigl, Cisl e Uil in una nota congiunta hanno lanciato un appello ai manifestanti chiedendo di liberare il porto perché nonostante debba essere garantito il diritto alla protesta non si può impedire “ad un porto e ad una città di continuare a generare reddito e prospettive per il futuro“.
Inoltre le tre sigle sindacali hanno chiesto anche a quelle persone che hanno dimostrato solidarietà nei confronti dei lavoratori portuali di fare un passo indietro e abbandonare la manifestazione: “Non si esasperi questa situazione perché, nel rispetto di tutte le idee, chiediamo che la maggioranza non sia ostaggio di una minoranza“.