Sembra tramontato, per ora, il viaggio di Matteo Salvini a Mosca. Lo lascia intendere, in una intervista al Corriere della Sera, Antonio Capuano, consulente del leader leghista. “Era tutto pronto, la fuga di notizie ci ha bloccato“.
Antonio Capuano, avvocato napoletano, è stato deputato di Forza Italia e da un paio di anni è consulente per la politica estera del segretario della Lega. E’ stato lui ad organizzare il viaggio a Mosca, tessendo a quanto pare una complessa tela diplomatica che toccava anche il Vaticano e che avrebbe dovuto portare ad una tregua tra Russia e Ucraina. “Salvini ha deciso di fermarsi per una riflessione – spiega al Corsera Capuano – per il bene del Paese, del governo e del suo stesso partito. Non aveva bisogno del mandato di nessuno per lanciare la sua iniziativa di pace, ma ora che tutto il lavoro fatto è di dominio pubblico ritiene giusto che ciascuno possa esaminare il piano e fare le valutazioni del caso“. A pesare potrebbero quindi essere state le critiche all’iniziativa ma soprattutto la freddezza del governo.
Mancava solo l’ultimo passaggio, la comunicazione al presidente del consiglio Mario Draghi, che avrebbe o meno dato il suo via libera. Proprio la scelta di non informare il premier all’inizio ma solo alla fine potrebbe aver compromesso il progetto. “Sono valutazioni legittime – afferma Capuano – Certo non potevamo sottoporre al premier un’idea generica. Si è ritenuto di lavorare sotto copertura fino ad avare tutti gli elementi per poter andare dal presidente del Consiglio a chiedere il via libera. Ci saremmo attenuti alla sua decisione. Ma la fuga di notizie ha alzato un polverone“.
Il piano di Salvini e di Capuano prevedeva un percorso per arrivare ad un cessate il fuoco in 4 punti. E uno dei capisaldi era il coinvolgimento del Vaticano. La scelta della Santa Sede come luogo neutrale in cui ospitare i negoziati era il primo punto. A cui si aggiungeva la nomina di tre garanti (Italia, Francia e Germania). Il terzo punto, considerato ineludibile per avviare il negoziato, era un cessate il fuoco con sblocco dei porti per consentire il passaggio del grano. Quarto, il papa a Mosca e Kiev. Un piano ambizioso, per usare un eufemismo. “Qualcuno ha parlato di velleitarismo ma nei giorni scorsi Salvini è stato ricevuto in udienza dal Segretario di Stato vaticano il cardinal Pietro Parolin“, fa notare Capuano.