ROMA. Giuseppe Conte si prepara in vista del voto di fiducia di lunedì, quando camera e senato ascolteranno il suo discorso programmatico prima di esprimersi. e lima in particolare i passaggi più delicati, quelli che riguardano immigrazione, rilancio dell’economia e manovra di bilancio, con la prevista riduzione delle tasse sul lavoro. Il passo non sarà facile perchè oltre alle agguerrite opposizioni che hanno già ribadito più volte di non volere fare sconti all’esecutivo, ci sarà da fare i conti anche con i “dissidenti” interni ai due partiti della coalizione. Giornate impegnative, insomma, quella di oggi e anche le prossime due, per il premier Giuseppe Conte, che oggi ha ricevuto anche la telefonata assai gradita del presidente degli Usa Donald Trump. Un colloquio, secondo quanto ha reso noto la Casa Bianca, che è servito a fare il punto sulle principali questioni bilaterali tra Stati uniti e Italia. Si tratta del primo contatto tra Trump e Conte dopo la nascita del governo giallo-rosso.
Dal canto suo l’ex vicepremier attuale ministro degli Esteri e capo politico M5S, Luigi Di Maio, a quanto si apprende, ha convocato alla Farnesina una riunione con tutta la squadra dei ministri del Movimento. La riunione è finalizzata a fare un punto sulle prime misure da mettere in campo nelle prossime settimane e, inoltre, sui provvedimenti pregressi rimasti in sospeso a causa della crisi. Misure che faranno da argine, forse, alla forte crisi di identità che i 5 stelle innegabilmente registrano se non fra gli esponenti sicuramente fra la base del movimento e degli elettori. Frizioni e mal di pancia più numerosi in casa pentastellata che non nel Pd. Nei giorni scorsi un sereno Paolo Gentiloni, probabile futuro commissario Ue per l’Italia, ha fatto una visita di cortesia alla presidente della Commissione Europea Von der Leyen. Gentiloni è il candidato italiano, l’unico, a quella carica che probabilmente diverrà la sua a breve.
