• 4 Novembre 2024
  • POLITICA

Pensioni, doccia fredda di Draghi ai sindacati

Doccia fredda per i sindacati che chiedevano una riforma completa delle pensioni. Il premier infatti vuole un ritorno graduale alle legge Fornero e non è disposto a negoziare

Mario Draghi al tavolo con i sindacati convocato a Palazzo Chigi, a quarantotto ore dall’approvazione della manovra ha ribadito che gradualmente si tornerà  al sistema ordinario delle pensioni disegnato dalla legge Fornero. Una doccia fredda per Cgil, Cisl e Uil che chiedevano una totale riforma delle pensioni.

La tensione aumenta specialmente quando poco dopo due ore dall’inizio dell’incontro Draghi si alza e se ne va “per un altro impegno” e lascia il confronto ai suoi ministri.

I sindacati affermano che il tavolo è stato un flop

Non sono bastate le rassicurazioni sul percorso graduale di uscita da Quota 100 e neanche l’annuncio della proroga di un anno di Opzione donna e dell’Ape social, con estensione ad altre categorie di lavori gravosi.

I sindacati apprezzano i punti positivi ma affermano senza mezzi termini che l’incontro è stato un fiasco. L’accordo sulle pensioni, sugli ammortizzatori sociali e sul taglio delle tasse, non c’è stato. Per i sindacati queste voci sono a favore delle imprese.

Dopo che la legge di bilancio sarà passata, ci sarà una mobilitazione nazionale. “Se giovedì il governo confermerà questa impostazione valuteremo iniziative unitarie di mobilitazione” afferma Landini.

Insomma la manovra Draghi non convince e il braccio di ferro prosegue anche nella maggioranza. Non si litiga solo su Quota 100, ma anche sul modo di impiegare gli 8 miliardi a disposizione per il taglio delle tasse. Decisione che sarà presa nel corso dell’iter in Parlamento della legge di bilancio.

Dopo fase transitoria di quota 100 per le pensioni si pensa a meccanismo graduale

Quanto alla fase transitoria dopo Quota 100, il governo continua a proporre un meccanismo graduale. La Lega propone una mega-uscita a 63 o 64 anni nel solo 2022, per rinviare un intervento più complessivo al prossimo governo.

Serve un meccanismo graduale, a partire dalla proposta di Quota 102 e Quota 104, secondo il ministro dell’Economia. Matteo Salvini, propone al governo di fissare l’età minima di 62 anni, con 41 di contributi. Il Pd incassa l’allargamento dell’Ape social ai gravosi e la proroga di Opzione donna, chiesta da tutti i partiti. Servirebbe fare di più “per i giovani”, chiede Antonio Misiani, con una rivalutazioni delle pensioni col contributivo al minimo.

Draghi nelle prossime ore potrebbe riunire la cabina di regia e rivedere Matteo Salvini e incontrare il leader M5s Giuseppe Conte, per parlare delle misure proposte dai pentastellati, dal Reddito di cittadinanza, su cui c’è un’intesa per la proroga con alcune modifiche, al cashback, che molto probabilmente salterà. Sul taglio delle tasse si stanzieranno subito gli 8 miliardi previsti, aggiungendo 6 miliardi al fondo che già oggi conta 2 miliardi per il calo della pressione fiscale, solo successivamente si deciderà come spenderli.

Draghi e con lui il PD vorrebbero destinare la quasi totalità delle risorse a tagliare il cuneo fiscale per i lavoratori. Il centrodestra e imprenditori chiedono che due terzi vadano ai lavoratori, un terzo alle imprese, attraverso un intervento sull’Irap “o una riduzione dei contributi sociali”.

Valentina Roselli

Laureata in Scienze Politiche, giornalista, ha iniziato come cronista per importanti testate nazionali e locali, ha collaborato con alcuni periodici di attualità occupandosi di politica ed è stata direttrice editoriale del quotidiano "Notizie Nazionali". Negli ultimi anni ha lavorato come ghostwriter e ha collaborato ad inchieste giornalistiche di attualità per radio e tv online.

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