Il Santo Padre è stato operato per una stenosi diverticolare del sigma. Fonti ospedaliere fanno sapere che la degenza all'ospedale Gemelli dovrebbe essere di almeno cinque giorni.
Papa Francesco, dopo l’intervento chirurgico al colon a cui si è sottoposto ieri sera al Policlinico Gemelli di Roma, ha passato una notte tranquilla. Lo hanno riferito informalmente fonti interne ospedaliere, che parlano di un decorso post-operatorio regolare.
Le notizie sulla buone riuscita dell’intervento sono state confermate in tarda serata dal direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni, che ha fatto sapere che il Santo Padre ha reagito bene. Secondo gli esperti l’operazione per una stenosi diverticolare del sigma non è particolarmente problematica, in questo specifico caso le cautele sono legate all’età del paziente, 84 anni. A quanto pare Bergoglio dovrebbe rimanere nell’ospedale romano per almeno cinque giorni.
L’intervento è stato condotto nel reparto di anestesia generale ed eseguito dal professor Sergio Alfieri con l’assistenza del professor Luigi Sofo, del dottor Antonio Tortorelli e della dottoressa Roberta Menghi. Mentre l’anestesia è stata condotta dal professor Massimo Antonelli, dalla professoressa Liliana Sollazzi e dai dottori Roberto De Cicco e Maurizio Soave.
Quello che ha sorpreso tutti è che il papa si sia recato al Gemelli ieri pomeriggio senza alcun clamore mediatico, dopo aver condotto come ogni domenica l’Angelus in Piazza San Pietro, accompagnato solamente dall’autista e da uno stretto collaboratore. L’intervento era stato programmato da tempo ma il Vaticano, come è nel suo stile, aveva tenuto la notizia nel massimo riserbo.
A posteriori, inoltre, si comprende ancora di più il motivo per il quale il papa all’Angelus di domenica scorsa avesse chiesto, più che in altre occasioni, che i fedeli rivolgessero una preghiera per lui: “In prossimità della festa dei Santi Pietro e Paolo, vi chiedo di pregare per il Papa. Pregate in modo speciale: il Papa ha bisogno delle vostre preghiere! Grazie. So che lo farete“, aveva affermato.
A papa Francesco è stata assegnata una stanza al decimo piano, la stessa occupata da papa Wojtyla nelle sue ripetute degenze ospedaliere (sette ricoveri), al punto tale da essere ribattezzata dallo stesso “il Vaticano n. 3“. Più che una stanza è un mini appartamento dotato di letto, bagno, un televisore e qualche strumento per la pressione e la misurazione di altri parametri vitali. Gli ambienti comprendono un altro spazio per un piccolo salottino con una poltrona letto, un altarino con un crocifisso, un tavolino, ma la particolarità è che all’interno c’è una piccola cappella che permetterà all’ospite di pregare o effettuare eventuali celebrazioni.
Il corridoio e l’esterno del policlinico Gemelli sono presidiati da agenti di Polizia, della Gendarmeria Vaticana, coordinati dal responsabile della sicurezza, e dal servizio di sicurezza privato dell’ospedale. Oltre al personale medico e infermieristico del Policlinico ci sono Massimiliano Strappetti, sanitario della Città del Vaticano, ed un altro infermiere di fiducia sempre del Vaticano.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio rivolto al papa scrive: “Santità, atterrato a Parigi per la Visita di Stato che mi accingo a iniziare nella vicina e amica Francia, ho appreso del suo ricovero al Policlinico Gemelli. L’affettuoso pensiero degli italiani tutti, di cui mi faccio interprete unendovi il mio personale, accompagna in queste ore Vostra Santità, unitamente ai più cordiali auguri di buona convalescenza e ancor migliore e pronta guarigione“.