• 23 Novembre 2024
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Paolo Rossi è tornato nella sua Vicenza, la camera ardente allo stadio Menti

Questa mattina il feretro della leggenda del calcio azzurro Paolo Rossi ha lasciato Siena, più precisamente la camera ardente dell’ospedale Le Scotte di Siena dove è spirato la scorsa notte, per raggiungere la sua amata Vicenza. Dalle 15 alle 20 di oggi sarà aperta al pubblico la camera ardente allo stadio ‘Menti’, tra i luoghi simbolo della carriera di Pablito.

Fu proprio con la maglia della Lanerossi Vicenza che il giocatore, all’epoca appena ventenne, rivelò davanti al grande pubblico le doti da rapinatore d’area e veloce attaccante con il grande fiuto per il gol che ne caratterizzarono l’intera carriera, con l’apice massimo raggiunto nel trionfo azzurro ai Mondiali di Spagna nel 1982. Nei tre anni in biancorosso fu autore di altrettante straordinarie stagioni sugellate da 60 reti in 94 match di campionato (1 stagione in Serie B e 2 in Serie A), conquistando il titolo di capocannoniere sia nella serie cadetta (21 reti, stagione 1976/1977) che nella massima serie (24 resti, stagione 1977/1978).

Paolo Rossi con la maglia della Lanerossi Vicenza

Non è un caso che per onorare la memoria dell’indimenticato campione in molti siano pensando di intitolargli il premio assegnato al miglior marcatore del campionato di Serie A: il titolo di capocannoniere ‘Paolo Rossi‘. Iniziativa che ha registrato il gradimento di molti, in primis del presidente del Coni, Giovanni Malagò, che l’ha definita “un’idea straordinaria”, anche se ha precisato che la decisione definitiva spetterà a Figc e Lega Serie A.

Per il numero uno del Coni l’Italia intera, non solo quella sportiva, ha il dovere di ricordarlo perché Paolo Rossi attraverso la vittoria ‘Mundial’ dell’82 ha avuto l’enorme merito di aver unito e aver reso orgogliosa un’intera nazione. Malagò ha inoltre sottolineato che è stata “un’impresa titanica” perché situazioni analoghe nella storia recente italiana si sono verificate di rado, motivo per il quale il merito del numero 20 azzurro va “molto oltre le gesta sportive“.

Paolo rossi Vicenza
L’arrivo del feretro di Paolo Rossi stamattina allo stadio Menti di Vicenza (Twitter)

Ma oltre dedicargli il titolo di miglior marcatore stagionale di A i consiglieri comunali di Prato starebbero pensando di intitolargli lo stadio cittadino, attualmente denominato ‘Lungobisenzio’ (nome che prende dal fiume Bisenzio che scorre nei pressi dell’impianto). A breve sarà avviato un iter che non dovrebbe trovare sul suo cammino particolari ostacoli, ma che necessita di alcuni giorni per il suo completamento. Così come avvenuto di recente per l’ex stadio San Paolo di Napoli, che dal 5 dicembre 2020 è stato intitolato a ‘Diego Armando Maradona‘ e che ieri per la prima volta da quando ha cambiato nome, nell’ultimo match della fase a gironi di Europa League contro la Real Sociedad, ha ospitato una partita del Napoli. Gara terminata 1-1 con il passaggio di turno dei partenopei come prima del gruppo F.

Pablito e ‘El Pibe de Oro’ entrambi campioni del mondo, uno con l’indimenticabile maglia numero 20 azzurra e l’altro numero 10 albiceleste per eccellenza, che questo sfortunato 2020 si è portato via, ma che oggi più che mai continueranno a vivere nella memoria collettiva. Prendendo in prestito le parole del talentuoso telecronista sportivo Stefano Borghi: “Fino a quando un pallone continuerà a rotolare su un campo da calcio, la memoria di Diego Armando Maradona e Paolo Rossi continuerà a rimanere viva“.

Carlo Saccomando

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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