È innegabile che la pandemia abbia avuto un impatto rilevante sulla vita degli italiani sia da un punto di vista sanitario che in quello economico. Analizzando quest’ultimo fattore l’Istat come ogni anno, attraverso il report sul ‘Paniere dei prezzi al consumo del 2021‘, ha fotografato l’evoluzione delle abitudini di spesa dei nostri concittadini e come gli eventi verificatosi lo scorso anno abbiano condizionato le scelte d’acquisto.
Nel paniere del 2021 utilizzato per il calcolo degli indici NIC (per l’intera collettività nazionale) e FOI (per le famiglie di operai e impiegati) figurano 1.731 prodotti elementari (1.681 nel 2020), raggruppati in 1.014 prodotti, a loro volta raccolti in 418 aggregati. Va sottolineato che nessun prodotto esce dal paniere 2021 perché tutti quelli già presenti non hanno mostrato segnali di obsolescenza tali da motivarne l’esclusione.
Tra i prodotti più rappresentativi di questa evoluzione spicca la presenza di mascherine chirurgiche e quelle di tipologia FFP2, di gel igienizzante per mani, di integratori alimentari legati al segmento dei lieviti e altri preparati, del casco per veicoli a due ruote, della ricarica elettrica per auto, del monopattino elettrico sharing, del servizio di posta elettronica certificata e del dispositivo anti abbandono.
Se sui primi tre prodotti il motivo di tale incremento è coinciso con la diffusione del Covid e la conseguente azione di contrasto, per gli altri prodotti si tratta di una normale processo evolutivo che guarda verso il futuro, sia per quanto riguarda la mobilità ad impatto zero che per i dispositivi di sicurezza a bordo dei propri mezzi, sia per quanto concerne i servizi di corrispondenza passando da quelli classici, come ad esempio lettere e raccomandate, a sistemi di posta elettronica certificata che oltre ad avere una valenza legale hanno il vantaggio di essere istantanei e preservano l’ambiente perché non prevedono alcun consumo di carta.
Un discorso a parte merita quello degli integratori alimentari, che mostra come durante l’emergenza Covid oltre la metà delle famiglie italiane, circa il 52%, abbia deciso di preparare in casa pasta, pizza e dolci fai da te. Motivo per il quale anche l’impastatrice è diventato un strumento irrinunciabile nelle cucine degli italiani.
Coldiretti in una nota ufficiale sottolinea questo trend con la necessità degli italiani “di passare il tempo fra le mura domestiche a causa del lockdown ha spinto al ritorno della cucina casalinga con la riscoperta di ricette e dolci della tradizione. Un’ attività tornata ad essere gratificante per uomini e donne anche come antidoto alle tensioni e allo stress provocate dalla pandemia, magari con il coinvolgimento appassionato dei più piccoli.”
Mentre tra i prodotti che secondo l’Istat rappresentano consumi consolidati entrano nel paniere, oltre alla macchina impastatrice, la bottiglia termica, le T-shirt per bambini, le scarpe da ginnastica e quelle da trekking e le calzature da casa (come ad esempio ciabatte e pantofole). Si registra inoltre la presenza di prodotti alimentari come lo scalogno, i pomodori da insalata cuore di bue e sorprendentemente la riscoperta in cucina di interiora e frattaglie.
Considerando le divisioni di spesa più in crescita, l’aumento più elevato in termini assoluti è quello dei prodotti alimentari e bevande analcoliche che ha registrato +2,99%. Segue quello delle spese legate ai consumi nelle abitazioni come ad esempio acqua, elettricità e combustibili cresciuto del 1,25%, dei servizi sanitari e spese per la salute (+0,9) e infine bevande alcoliche e tabacchi (+0,5%). Mentre tra le categorie maggiormente in calo, la diminuzione più ampia riguarda i servizi ricettivi e di ristorazione (-3,%) e seguita da quella nel settore dei trasporti (-2,4%). In calo anche il settore legato ai servizi di ricreazione, spettacoli e cultura (-0,8%) e quello di abbigliamento e calzature (-0,3%).