Pubblicati i dati della più grande inchiesta giornalistica collettiva "Pandora Papers" che scoperchia il vaso di Pandora sulle ricchezze nascoste nei paradisi fiscali da politici, vip, imprenditori ed esponenti della criminalità
E’ la volta dei Pandora Papers, i nuovi documenti pubblicati sulla rivista “Espresso” che emergono un’ inchiesta giornalistica del Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi. I dati scoperti rivelano i traffici e le ricchezze nascoste nei paradisi fiscali da politici vip e imprenditori.
Dall’indagine, condotta da 600 giornalisti, sono emersi nomi importanti. 35 capi di Stato o di governo, 300 politici di oltre novanta nazioni: ministri, leader di partito, parlamentari. Insieme a generali, capi dei servizi segreti, manager pubblici e privati, banchieri, industriali.
Tra i soggetti beccati con le mani nella marmellata il premier della Repubblica Ceca, il ministro olandese dell’Economia, l’ex capo del governo britannico Tony Blair, il Re di Giordania e presidenti in carica di Paesi come Ucraina, Kenya, Cile, Ecuador. Ma anche i nomi di molte celebrità dello sport, della moda e dello spettacolo. Ma ci sono anche criminali. Ex terroristi. Bancarottieri. Trafficanti di droga. E boss mafiosi, anche italiani, con i loro tesorieri.
In Russia è emersa la vicenda di Svetlana Krivonogikh, ex fidanzata e madre di una figlia non riconosciuta da Vladimir Putin. Si è scoperto che la donna è la beneficiaria di una società offshore costituita nel 2003, che ha acquistato per 3 milioni e 600 mila dollari una residenza affacciata sul mare nel Principato di Monaco. Un affare gestito dagli stessi fiduciari che lavorano tuttora per gli oligarchi più vicini al presidente Putin. All’epoca del presunto flirt Svetlana era una cameriera ai pieni di un hotel. Oggi ha un patrimonio personale di oltre 100 milioni”, prosegue il sito dell’Espresso.
Pandora Papers perchè aprono realmente un vaso di Pandora. I dati scoperti proventono da 14 società internazionali con sede a Dubai a Singapore, da Cipro alle Isole Vergini Britanniche, dal Belize alle Seychelles, fino alla stessa Panama City. I documenti ottenuti dal consorzio Icij coprono 25 anni di operazioni offshore, dal 1996 fino al 2020, ma le prime carte risalgono al 1970. Ognuno dei 14 “offshore provider” ha sedi e filiali in paradisi fiscali , che fabbricano società anonime, messe a disposizione di banche, consulenti fiscali e studi legali di fama internazionale, che procurano ricchi clienti da tutto il mondo.
Tra i vip del mondo dello spettacolo figura anche la modella Claudia Schiffer, registrata con il cognome della madre, Shakira e Elton John, il cantante spagnolo Julio Iglesias, 78 anni, è schedato come beneficiario di almeno venti società delle Isole Vergini Britanniche. Tesorerie caraibiche con tassazione zero, utilizzate da Iglesias, in particolare, per acquistare ville e terreni in Florida, a nord di Miami, nell’esclusiva isola privata di Indian Creek, protetta da bunker di guardie armate, per un valore dichiarato di 111 milioni di dollari.
L’inchiesta, a cinque anni dalla precedente Panama Papers coordinata dall’International Consortium of Investigative Journalists (Icij), è durata quasi due anni, frutto della collaborazione di 150 testate internazionali, tra cui l’Espresso in esclusiva per l’Italia. Dal Washington Post a Le Monde, dalla Bbc a El Pais, dai siti russi ai quotidiani sudamericani, indiani, australiani e africani, dall’Espresso alle tv svedesi e tedesche, i giornalisti di 117 nazioni diverse si sono impegnati a lavorare insieme, a scambiarsi ogni giorno notizie e documenti, fotografie e contatti, su una comune piattaforma informatica.