• 21 Novembre 2024
  • ECONOMIA

Palestre e ristoranti chiusi, decreto sostegno in ritardo: Meloni ‘sbotta’

La situazione diviene sempre più ingestibile per ristoratori e palestre, categorie ormai al collasso, il decreto sostegno tarda ad arrivare, i ristori sono inesistenti ed i piccoli imprenditori così come i lavoratori sono sull’orlo di una crisi di nervi. Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, sui social é un fiume in piena contro il Governo, l’unico partito rimasto all’opposizione si schiera in toto con i ristoratori ed i gestori delle palestre. Recentemente ha anche presentato un emendamento per richiedere l’apertura immediata degli impianti sportivi e delle piscine, ma é stato bocciato. Insomma Per Giorgia Meloni é una questione di principio, il Governo deve rendersi conto delle difficoltà e non può non agire in tempi brevi, almeno sulle priorità.

Il Decreto sostegno é tra queste così come la riapertura delle attività, va bene sconfiggere il virus, ma se ad un anno esatto, dice tra le righe nei suoi post, siamo allo stesso punto dello scorso anno, forse il problema non sono né palestre, né ristoranti, né scuole. Vi é qualcosa di sbagliato nella gestione del contenimento e nelle misure restrittive, ad esempio, sottolinea in uno dei tanti post su Facebook: perché non si é pensato a potenziare i mezzi pubblici? Le foto parlano chiaro, e lì che vi é certamente diffusione del contagio, non nelle palestre o nei ristoranti o nelle scuole ove il distanziamento é garantito da protocolli rigidi a cui tutti si atterrebbero. Di seguito riportiamo alcuni suoi recenti post facebook in cui sottolinea quanto qui abbiamo sintetizzato e i commenti che i cittadini, esausti, hanno lasciato confrontandosi direttamente con la Meloni.

Ristoranti al collasso, ed il Governo cosa fa? Meloni ‘nera’

Così Giorgia Meloni, evidenziando come stiano fallendo anche eccellenze italiane storiche: “Un’altra eccellenza italiana costretta a chiudere i battenti. Dopo 127 anni Venezia dice addio alla storica trattoria “Antica Carbonera”.

Poi aggiunge dicendosi contraria alle misure eccessivamente rigide imposte per il contenimento del virus: “Purtroppo adottare misure esclusivamente restrittive porta a questo, servono ristori adeguati e un piano per riaprire in sicurezza”, e chiude con una promessa:” Non daremo tregua a questo Governo se non ci sarà un vero cambio di passo“.

Anche lo chef Vissani interviene sulla questione ristori inesistenti e ristoranti al collasso: ” Noi ristoratori siamo al collasso. È difficile per tutti, figuriamoci per chi ha locali in piccole realtà di provincia. Ci sono le utenze da pagare, gli affitti… insomma le spese corrono, ma le entrate stanno a zero”. E’ la stessa Giorgia Meloni a postare un’immagine con la frase che lo Chef Vissani ha rilasciato nel corso della sua intervista al Giornale in cui dice: Pensavo che il nuovo Governo mostrasse subito un cambio di passo, qualcosa di più incisivo e invece non é stato così. Se siamo costretti di nuovo a chiudere, vuol dire che la gestione della pandemia é stata un fallimento totale. Questa é la verità”

Poi la leader di FdI, aggiunge: Al fianco di tutti gli addetti alla ristorazione che chiedono risposte concrete e un immediato cambio di passo per una categoria allo stremo”.

Palestre e scuole chiuse, ristoranti aperti a singhiozzo: ma il virus si diffonde lì?

Fiume in piena Giorgia Meloni che nei recenti post critica continuamente l’operato del Governo nella gestione della pandemia in atto, purtroppo l’economia sta risentendo eccessivamente dei lockdown e delle ristrettezze imposte, le imprese sono ormai in ginocchio. Ma il problema, fa notare, é che almeno servissero le misure adottate, si potrebbe vedere ‘la luce in fondo al tunnel’, invece pare proprio che nonostante le chiusure il virus galoppi uguale, allora, forse, dice: qualcosa non torna ed i problema dei contagi va cercato altrove. Tipo, nei mezzi pubblici?

Così in un recente post: “Roma, questa è una delle tante foto che mi arrivano di questa mattina dai mezzi pubblici italiani. Zona rossa, migliaia di attività chiuse o penalizzate, ma mezzi pubblici pieni.
Ora ditemi: invece di chiudere o di penalizzare ulteriormente migliaia di attività che rispettano da mesi i protocolli anti-contagio, non aveva più senso potenziare il trasporto pubblico?

Poi con tono polemico, inserisce anche la questione relativa allo Ius Soli, facendo notare in primis come per Enrico Letta sia una delle misure fondamentali, tant’é che recentemente aveva dichiarato: ” Abbiamo bisogno di una società che sia in grado di accogliere chi viene da fuori. Penso sarebbe molto importante se questo tempo del Governo Draghi fosse il periodo in cui finalmente nascesse la normativa di civiltà sullo Ius Soli che io voglio rilanciare e proporre”.

La Meloni, basita da quelle che sembrerebbero le priorità della sx, dalla sua rincara: ” Imprese allo stremo, saracinesche abbassate e cittadini in ginocchio. Ma la sinistra, sempre più lontana dalle esigenze degli italiani, pensa allo ius soli. Anche una vignetta può ben rappresentare la realtà“.

Vignetta pubblicata su Facebook da Giorgia Meloni

Decreto sostegno, Meloni: occorre accelerare

Infine la Meloni ne ha anche per il decreto sostegno, in ritardo, e per i ristori, quei pochi che sono arrivati alle categorie in difficoltà sono risultati del tutto insufficienti, chiede dunque al Governo un cambio di passo, che possa davvero portare benefici ai lavoratori in tempi brevi.

Dall’inizio della pandemia – nel febbraio 2020 – ad oggi, un ristorante che fatturava 35.000 euro al mese e che quest’anno ha fatturato poco o nulla con una perdita di centinaia di migliaia di euro ha ricevuto come “ristori” massimo 21.000 euro totali. Ancora peggio è andata a palestre, commercianti, professionisti, turismo, mondo della cultura. Stiamo aspettando ancora il nuovo decreto ristori promesso a gennaio. Sarebbe questa la svolta del “Governo dei migliori”? Lavoratori e imprese non hanno più tempo da perdere”. FATE PRESTO!

Tantissimi i commenti lasciati sotto ai vari post della Meloni da parte dei lavoratori appartenenti alle categorie al collasso, ne riportiamo solo alcuni:

Decreto sostegno: i lavoratori commentano esausti

Massimiliano: “Però in compenso i DPCM entrano in vigore il lunedì, dai,
almeno qualcosa di nuovo c’è
…. Qui cara Giorgia, la gente è esasperata, è passato un anno e di nuovo c’è solo che ci hanno richiuso… senza nessun cambiamento…la casa integrazione non arriva, di riapri non se ne parla, ed hanno avuto un anno di tempo per riorganizzare la chiusura.
Mettici pure il caos vaccini, e vai alla grande”.

Rina, aggiunge: Il settore turismo è stato completamente abbandonato .E la cosa triste è che l’Italia è un paese che vive di turismo”

Luigi, polemico sulla gestione della pandemia aggiunge: “Questo è quello che succede quando si affida per intero al CTS la gestione di una pandemia. Va benissimo tentare di fermare contagi e morti, ma non vanno trascurati i risvolti economici e sociali di alcune, discutibili, decisioni“.

Dino, aggiunge portando una testimonianza: “Io ho una piccola società sportiva che gestisce un centro Yoga. Credo che chi sia al governo, non essendo mai stato imprenditore, non sappia quanto costa anche stare fermi, o chiusi. Le bollette e le spese corrono comunque. Per risarcire le perdite ( senza il mancato guadagno ), di praticamente un intero anno, ci vorrebbero decine di migliaia di euro di indennizzo. Non arriveranno mai“.

Fabrizio aggiunge facendo notare come le start up siano rimaste escluse dai precedenti ristori: Io non li ho ricevuti in 2 ristoranti perché erano start up o non avevano i codici Ateco compresi nella tombola presente nel decreto. Ormai è tardi per tutti, di fatto siamo cittadini di serie B chiusi in casa senza diritto al lavoro

Giulia, esausta, descrive il profondo senso di malessere di quanti sono rimasti senza lavoro e non sanno se riusciranno a riaprire, e lamenta altresì i ritardi eccessivi del decreto sostegno: “Ma tre mesi sono il nulla per voi? Più tutto l’anno trascorso dove le PI dello sport hanno preso si e no l’entrata di 1 mese. Da un anno ci stiamo accollando le spese, UN ANNO, senza avere 1 centesimo da portare in famiglia. Io sono basito di fronte ad ogni post che CIASCUNO di voi scrive. Cosa ne sapete di quello che stiamo passando, nemmeno potete immaginare. Siamo stremati dai pensieri, dal non dormire la notte, dall’inutile esistenza che stiamo vivendo nelle nostre giornate senza lavoro, nel tentativo di non rinunciare alle nostre strutture sogno e sacrifici di una vita. Ma cosa ne sapete voi, dove ogni giorno passato dobbiamo fare i conti con noi stessi e capire a cosa rinunciare andando a fare la spesa?”.

E voi dalla vostra cosa ne pensate delle parole di Giorgia Meloni ? Eccessivamente polemiche o rappresentano il sentore delle categorie più colpite? Ma soprattutto, da che parte vi schierate tra quelli che dicono ‘facile parlare quando si sta all’opposizione‘ o tra quelli che asseriscono ‘meno male che esiste questa opposizione’?

Erica Venditti

Erica Venditti, classe 1981, dal 2015 giornalista pubblicista. Dall'aprile 2012 ho conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Ricerca Sociale Comparata presso l’Università degli studi di Torino. Sono cofondatrice del sito internet www.pensionipertutti.it sul quale mi occupo quotidianamente di previdenza.

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