Pablo Picasso nasceva il 25 ottobre 1881 a Malaga, da padre spagnolo e madre di origine genovese, da cui prenderà il cognome. Considerato uno tra i più grandi artisti della pittura del XX° secolo, era pittore e scultore, e, alla sua morte, ha lasciato migliaia tra quadri, disegni, e sculture realizzati nella sua carriera. Deceduto all’età di 92 anni, ha lavorato fino all’ultimo, rinnovando la storia dell’arte mondiale con un tocco nuovo, che ha dato vita al Cubismo, corrente artistica rivoluzionaria. Dopo una gioventù burrascosa, che ricordò nei quadri dei periodi blu e rosa, la sua notorietà iniziò negli Anni Venti del Novecento. L’autore di opere ineguagliabili quali Les demoiselles d’Avignon e Guernica, ideò un modo nuovo di dipingere, attraverso cui vedeva, e riportava su tela, il mondo con una visione particolare, presa da diverse angolazioni sovrapposte tra loro.
Isolamento e silenzio della campagna permettevano a Picasso di osservare il mondo come un eremita, quale si sentiva essere pur avendo viaggiato, ma Picasso era molto di più, era un seduttore, pieno di senso dell’umorismo, sempre alla ricerca, sempre fremente nel suo lavoro, per cui non gli importava di ciò che diceva la critica. La conoscenza di questo artista passa sicuramente dal Museo Pablo Picasso di Barcellona, che contiene oltre 4mila opere che compongono la collezione permanente. Aperto nel 1963, rivela anche il forte legame che Picasso ebbe con Barcellona, città in cui arrivò con la famiglia, e vi abitò fino al 1904. Altro luogo fondamentale è poi la Fondazione Pablo Picasso, che ha sede nell’edificio in cui è nato l’artista, al n. 15 di Plaza de la Merced a Malaga, dichiarato Monumento storico-artistico di interesse nazionale il 25 marzo 1983. Vissuto tra le due guerre mondiali, Pablo Picasso è ricordato, inoltre, per l’impegno verso il movimento pacifista: a lui è dovuta la diffusione della colomba come simbolo internazionale della pace.
Simona Cocola