Il primo ministro ungherese, fresco di riconferma, a Roma vede prima il Papa e poi Matteo Salvini
La giornata romana del primo ministro ungherese Viktor Orban è cominciata in Vaticano, con l’udienza da papa Francesco. Nel pomeriggio l’incontro con il leader leghista Matteo Salvini.
Il fresco di riconferma capo del governo magiaro si è intrattenuto per circa 40 minuti con papa Francesco, ricevendo dal pontefice apprezzamento per l’opera di accoglienza e protezione dei rifugiati ucraini che l’Ungheria sta conducendo. “La aspettiamo“, ha detto Orban a Bergoglio, facendo riferimento ad una possibile futura visita del Papa a Budapest. “Dio la benedica, benedica la sua famiglia e l’Ungheria“, ha risposto Francesco al termine dell’udienza.
“La Santa Sede ed il Santo Padre si uniscono all’appello che il Sig. Antonio Guterres, Segretario Generale dell’ONU“, “ha lanciato il 19 aprile scorso, per una tregua in occasione della celebrazione della Pasqua secondo il calendario giuliano, il 24 aprile prossimo“. E’ quanto si legge in un comunicato dell’ufficio stampa del Vaticano.
Nel pomeriggio poi l’incontro all’Accademia di Ungheria, sempre a Roma, con il segretario della Lega Matteo Salvini. Un’ora di faccia a faccia “molto cordiale“, fa sapere la Lega. “E’ stata l’occasione – si legge – soprattutto per fare il punto della situazione internazionale anche alla luce della crisi Ucraina e dopo l’incontro tra Orbán e il Santo Padre“. Matteo Salvini “ha evidenziato la totale sintonia con Orbán per quanto riguarda il contrasto all’immigrazione illegale, la necessità di abbattere il carico fiscale per famiglie e imprese, per lavorare a un progetto di centrodestra europeo chiaramente alternativo ai socialisti, per difendere i valori e le radici dell’Occidente“.
In realtà, sull’Ucraina e su Putin, il comunicato del Carroccio si limita a citare l’accoglienza dei profughi e “la saggezza del Papa, in particolare a proposito dell’invasione dell’Ucraina per sollecitare lo stop al conflitto“. Nulla invece sul possibile embargo energetico nei confronti di Mosca, al quale Orban è contrario, e i rapporti con il Cremlino. Il primo ministro ungherese è considerato, nell’Unione europea e nella Nato, il più vicino a Putin, tanto da essersi rifiutato di inviare armi all’Ucraina. Una posizione analoga a quella di Salvini che, da inizio guerra, preferisce parlare di pace ed è tiepido sulle forniture di armamenti. Per alcuni commentatori, Orban a Roma ha incontrato Salvini e non Giorgia Meloni proprio per la posizione di Fratelli d’Italia chiaramente favorevole agli aiuti militari a Kiev. Eppure con la leader di FdI i rapporti sono sempre stati ottimi.