Un uomo di 43 anni ha confessato l'omicidio della donna: prima l'avrebbe sezionata con seghe e cesoie, poi messa in un congelatore e infine gettata in un dirupo
Sembra finalmente essere arrivato ad un punto di svolta il mistero intorno all’omicidio della donna i cui resti sono stati trovati al fondo di un dirupo a Paline di Borno, in Valcamonica. Questa notte un 43enne ha confessato di aver ucciso e fatto a pezzi il cadavere di Carol Maltesi, conosciuta nel mondo dell’hard con lo pseudonimo di Charlotte Angie.
L’omicida, residente nel Milanese, è un vicino di casa e amico della vittima, con cui in passato la 26enne aveva avuto una relazione. La conferma che si trattasse proprio della ragazza è arrivata grazie agli inconfondibili tatuaggi presenti sul corpo. L’uomo è accusato di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere.
Secondo quanto emerso nel corso dell’interrogatorio, avvenuto la scorsa notte a seguito del fermo emesso dal Pm di Brescia, Lorena Ghibaudo, e eseguito dai carabinieri del Comando provinciale di Brescia e della Compagnia di Breno, il 43enne avrebbe ammesso di aver colpito più volte alla testa la donna con un oggetto contundente al termine di una lite. L’episodio sarebbe avvenuto lo scorso gennaio nell’abitazione della giovane. In seguito si sarebbe servito di seghe e cesoie per fare a pezzi il cadavere e poi lo avrebbe riposto in un congelatore presente in casa, nel quale sarebbe stato conservato per circa due mesi.
E circa una settimana fa la decisione di trasportare i pezzi di cadavere, nascosti dentro quattro sacchi dell’immondizia, con l’automobile della stessa Carol. Circostanza che era stata appurata già durante le indagini investigative, anche se non era ancora nota l’identità dell’uomo alla guida del mezzo. Infine l’assassino avrebbe cercato di dare fuoco al cadavere, per renderlo irriconoscibile, prima di gettato nel dirupo.
Ad accendere le luci dei riflettori sull’uomo è stato l’atteggiamento sospetto avuto dall’uomo nella giornata di lunedì 28 marzo, dopo che sulla stampa locale erano iniziate a circolare ipotesi sull’identità della vittima. Il 43enne aveva deciso di presentarsi spontaneamente ai carabinieri per fornire informazioni sulla donna scomparsa, raccontando di essere un amico e vicino di casa della stessa e “offrendo circostanze che subito si rivelavano contraddette dalle emergenze investigative fino a quel momento acquisite“.
La vittima si chiamava Carol Maltesi ma nel mondo del porno era conosciuta con il nome d’arte di Charlotte Angie. Aveva 26 anni ed era di origini italo-olandesi. Cresciuta nel Varesotto, tra Busto Arsizio e Sesto Calende, dove ha praticato equitazione e danza e dove aveva studiato nell’istituto delle ex orsoline. Nel 2016, la nascita nel primo figlio la portò a lavorare come commessa in una profumeria di Milano.
Seguita da oltre 35 mila follower su Instagram, si era affacciata al mondo del porno dopo aver fatto uso della piattaforma Only fans durante i primi periodi di lockown. Negli ultimi anni si era avvicinata al mondo del cinema hard ma, dopo aver girato diversi film, aveva deciso di abbandonare le scene. La ragazza avrebbe esibirsi al Luxy Erotic Festival a Milano nel week end tra l’11 e il 13 marzo.