ROMA. Oggi è il Data Privacy Day, giornata del 28 gennaio istituita dall’Ue nel 2006, e poi adottata in tutto il mondo per sensibilizzare gli utenti sulla protezione delle proprie informazioni personali online. Sempre più a rischio per l’aumentare del cybercrime ma anche della scarsa attenzione delle persone alla propria sicurezza digitale. Non è un caso che da anni in cima alla classifica delle password più usate online c’è ancora l’inossidabile ‘123456’.
Secondo dati forniti dalla Commissione Ue nei giorni scorsi, sono quasi 100mila i ricorsi presentati dai cittadini dopo l’entrata in vigore del Gdpr, il nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati approvato a fine maggio 2018. Visto che i dati sono il petrolio dei nostri tempi, la società di sicurezza Sophos ha stilato una classifica degli errori più comuni che vengono commessi e che mettono a rischio la vita digitale degli utenti. Come ad esempio, riutilizzare le password, lasciare la webcam sempre accesa, non aggiornare i software, consentire alle app di dare accesso completo al proprio dispositivo.